Il programma parte con una presentazione ironica del cast. CI spostiamo quindi a Roma, dove Panatta telefona a Lippi: il primo ai bordi di un campo da tennis, il secondo davanti al computer a fare un solitario. La chiamata arriva anche ad Edoardo Vianello, con la chitarra in mano, e un Lando Buzzanca seduto in poltrona. Panatta propone un viaggio in Giappone, poi pensa a chi potrebbe organizzare: si tratta di Biggio, sorpreso al supermercato e, soprattutto, con un’agenda pressoché vuota.
300 anni in quattro, i “ragazzi” sono piuttosto svegli: la voce narrante è quella di Panatta. Il primo appuntamento è all’ereoporto di Fiumicino.
L’impatto con il Paese del Sol Levante è qualcosa di traumatico: la logica ferrea dell’ordine fa quasi rimpiangere le buche nelle strade. I viaggiatori hanno difficoltà persino ad attraversare, e il quartiere Shibuya di Tokyo viene ribattezzato “chihuahua”.
La prima missione è riuscire a trovare l’albergo: intanto, bisogna imparare la prima regola di educazione giapponese, cioè l’inchino. Buzzanca approccia una ragazza: Lippi lo guarda, citando un’espressione di Panatta, con gli occhi da “cocker bastonato”.
Raggiunto l’hotel, i quattro scoprono che Biggio ha prenotato un capsule hotel, cioè i tipici alberghi in cui gli impiegati vanno anche a dormire per un’ora. Il proposito di una doccia svanisce presto. Alla vista dei singolari letti, Panatta non può fare a meno di dire “Benvenuti al cimitero”. Le battute sui loculi si sprecano.
Altra esperienza indimenticabile, quella dei distributori automatici: Lippi e Panatta si trovano davanti a ogni genere di cibo preconfezionato, frittura inclusa. Ma è il rientro in hotel ad essere indimenticabile: i due infatti, si imbattono in unn compagno di stanza completamente nudo.
Il mattino seguente i quattro fanno l’esperienza del taxi: i tassisti giapponesi guidano in guanti bianchi, mentre il veicolo è decorato con pizzi e merletti. Insieme a Biggio, i quattro prendono parte a una lezione di sumo; la sera invece, sempre per entrare nello spirito giapponese, il gruppo canta al karaoke.
Come se non bastasse, il giorno dopo vengono ospitati in uno show giapponese. I due comici che lo conducono, gemelli, danno vita a un momento di “altissimo livello”: al punto che Lippi si spiega il motivo dell’alto tasso di suicidi nel Paese. Tra nonsense e pernacchie, Lippi è sconvolto da tanta “roba brutta”, ma anche le facce esterrefatte di Buzzanca non sono da meno.
Per mangiare si va al mercato del pesce di Tokyo: i giapponesi amano in particolar modo il pesce palla. Subito dopo poi, l’esperienza del sushi al ristorante: Vianello deve accompagnare il tutto con dei crackers, lasciando lo chef del locale di stucco: se li è portati da Roma. Lippi si lamenta come suo solito, mentre Panatta si dimostra ancora una volta capace di adattarsi.
È arrivato il momento di cambiare albergo: dai “loculi” si passa ad un hotel in cui le stanze sono formite di divise per giocare ai dottori e non solo. La mente di Buzzanca corre subito ai dolci ricordi di gioventù: alal vista dell’elenco di dvd disponibili, l’attore sente “odore di sesso”.
Buzzanca è naturalmente felice di essere lì, specie quando si accorge che è possibile chiamare in camera delle ragazze in stanza. Aprendo i cassetti, Lippi si ritrova con un vibratore in mano. Panatta invece, osservandosi intorno, ha l’impressione che l’arredatore fosse ubriaco.
Si va ora verso il Monte Fuji. In autobus Biggio sciorina aneddotica sul vulcano, simbolo del Paese; più tardi invece, si comincia a cantare per ammazzare il tempo. Quando Biggio chiede a Lippi se conosce Vorrei ma non posto di Fedez e J-Ax, la risposta che si sente dare è “Ti sputo in mezzo agli occhi”.
Il Monte Fuji era una scusa: in realtà Biggio sta portando i quattro da Yuriko Tiger, italiana residente in Giappone che sta girando un video musicale. Si tratat di un video con tanto di parrucche colorate, coreografie bislacche e costumi: la ragazza può contare sulla presenza dei quattro come ballerini.
Non è finita: il Fuji lo vedranno, ma dopo essere saliti in cima a un’immensa scalinata. Quello è il punto panoramico considerato il migliore per scattare foto.
Siamo ora al quinto giorno: si va a Kyoto. La cittùà dei templi scintoisti sorprende piacevolmente i viaggiatori, che qui contano di poter respirare aria di tradizione. Bere alla fontana di Otawa, meditare e pregare, i quattro sentono tutta la spiritualità del posto. Panatta nota come manchi la maestosità del luogo di culto, forse perché conta altro.
Il viaggio prosegue, stavolta in un negozio di kimoni. Ebbene, a malincuore i presenti scoprono che la leggenda su Lando Buzzanca senza mutande, è vera. Lippi invece, si spoglia piegando maglietta e calzini scrupolosamente.
La puntata si conclude qui, con il gruppo che avanza compatto. L’appuntamento è per lunedì prossimo.