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Un voto da assegnare da 0 a 10, basato su menù, servizio, location e costo: sono questi gli ingredienti del programma. Non solo i ristoratori scelti si votano l’un l’altro, ma Alessandro Borghese può ribaltare il verdetto finale.
Utilizzati dai contadini come depositi, i trulli sono ora mete turistiche: i ristoratori di stasera servono orecchiette e cavatelli proprio in un trullo.
Il primo concorrente in gara è Gianvito, proprietario di Evo: il nome è acronimo di olio extravergine d’oliva, e sorge nel cuore di Alberobello. Gianvito somiglia fisicamente a Borghese.
Francesco invece, offre una cucina moderna: i trulli sono stati restaurati ad hoc. Francesco ha una disciplina che gli deriva dall’aver praticato a lungo karate: è convinto di essere il più preparato. Lui e Gianvito si conoscono.
La prossima è Marianna, i cui trulli dell’agriturismo appartengono alla sua famiglia da 5 generazioni: si trova a sei chilometri da Alberobello, punta su ricette tradizionali tramandate in famiglia.
L’ultimo sfidante è Davide, vera istituzione di Alberobello, proprietario del Trullo D’Oro: la sua cucina è rivisitata in tutto, dalle materie prima al piatto.
Si comincia proprio dal Trullo D’Oro di Davide. La prima impressione è di una location molto curata, seppure i colleghi storcono un po’ il naso davanti agli elementi moderni; intanto Borghese ispezioan una cucina dalle cappe pulitissime.
Arriva il momento della cena: alcuni ordinano il pesce, scelta “strategica” secondo Davide per metterlo in difficoltà. Marianna trova inaccettabile la rucola coltivata, perché in Puglia è un’istituzione e deve essere selvatica.
I pareri dei ristoratori sono nel complesso positivi, anche se solo Gianvito indovina il conto: per gli altri è leggermente alto. Il totale è di 71 punti.
Si va ora da Francesco: il Fè appare molto pulito, un trullo che ha perso la sua imperfezione di ambiente rurale.
I piatti sono molto ricercati, una rivisitazione 2.0 della tradizione pugliese. Davide è un po’ intimorito, perché ha l’impressione che il locale abbia aspettative molto alte. L’impressione è che Francesco studi tantissimo, solo Marianna è perplessa sull’unione degli ingredienti.
Il rapporto qualità prezzo viene ritenuto ottimo; Gianvito apprezza particolarmente il tiramisù “smontato” con il tuorlo marinato.
Il prossimo è l’ Evo di Gianvito. Per Marianna il locale è “un piccolo paradiso nel cuore di Alberobello”: è stato infatti ricavato un vero e proprio giardino nel cuore della cittadina.
Gianvito è entusiasta della sua cucina: ritiene di stare servendo “quattro amici”, motivo per cui non è preoccupato dei giudizi.
Marianna, in precedenza molto critica, qui è particolarmente soddisfatta dei piatti serviti.
I ristoratori mettono mano ai taccuini per votare: immaginavano un conto leggermente più basso, ma sono felici di spenderli per ciò che hanno mangiato.
Infine i Trulli Panoramici di Marianna. Mentre Borghese procede all’ispezione della cucina, gli altri osservano quanto si respiri tradizione.
I ricettari, vere agende di famiglia, sono tanto suggestivi quanto poco igienici: sui piatti infatti, “piovono” i resti di queste vecchie copertine.
Davide è “ferito” dalle polpette di pane fatte male; intanto Marianna, in cucina, sostiene che non abbia mai mangiato un sugo davvero preparato in casa. Le critiche che arrivano sono parecchie: persino le orecchiette tradizionali non vengono ritenute tali, perché saltate in un brodo. Va invece meglio con i dolci: i pasticceri però, sono i nonni.
Il conto di 112 euro è ritenuto altino per un agriturismo. I voti bassi riguardano soprattutto il menù, per un totale di 46 punti. Francesco in particolare, dà 0 al conto e 2 al menù.
Siamo alal riunione finale: ora ciascuno scoprirà il giudizio degli altri. Questa la classifica provvisoria: Ginavito con 86, Francesco con 72, Davide con 71, Marianna con 46 punti.
Prima di scoprire il vincitore però, bisogna salire in auto: durante il tragitto Marianna continua a discutere con gli altri ristoratori.
Il giudizio di Borghse conferma la classifica: vince Gianvito dell’Evo.