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Alessandro Borghese 4 Ristoranti torna su Sky Uno con la puntata del 28 maggio in Alto Adige. Lo Chef va alla ricerca del miglior ristorante di cucina ladina della Val Badia. La regia è di Gianni Monfredini.
4 Ristoranti 28 maggio Alessandro Borghese in Alto Adige
Chef Borghese si immerge nella natura, circondato dalle vette maestose delle Dolomiti. In Val Badia sembra che il tempo si sia fermato. Gli abitanti vivono di agricoltura e artigianato e sono i custodi dell’antica tradizione culinaria ladina rigorosamente tramandata di generazione in generazione.
La cucina ladina prevede piatti semplici ma molto gustosi, preparati con prodotti della terra. Canederli, zuppe di orzo, frittelle con ripieno di ricotta e spinaci, strudel di mele e furtaies non mancano mai nei ristoranti e nei rifugi della zona.
Ma questi piatti vengono ancora preparati rispettando le regole delle antiche ricette ladine o la nuova generazione ha deciso di rinnovarli? Chef Borghese sale ad alta quota per scoprirlo perché quattro ristoratori hanno deciso di sfidarsi a colpi di pranzi e cene per aggiudicarsi il titolo di miglior ristorante di cucina ladina della Val Badia.
In questa sesta puntata lo chef raggiunge i quattro ristoratori in gara a bordo del suo van dai vetri oscurati. A contendersi il titolo ci sono: Uli con Tló Plazores, Alma con Fana Ladina, Svetlana con Adlerkeller e, infine, Verena con Rifugio La Marmotta. In questo episodio l’oggetto di bonus sono i canederli, un piatto tipico dell’antichissima tradizione contadina, che si può preparare a base di speck o di formaggio.
Le prossime puntate partono da Milano fino ad arrivare alla Lunigiana, passando dalla Carnia e dal Cilento.
Il meccanismo del programma culinario
Il meccanismo della sfida rimane invariato: quattro ristoratori della stessa zona di appartenenza si sfidano per stabilire chi tra di loro è il migliore in una determinata categoria. Ogni ristoratore invita a cena gli altri tre che, accompagnati dallo chef Borghese, commentano e votano con un punteggio da 0 a 10 location, menu, servizio e conto del ristorante che li ospita. In palio per il vincitore di ciascuna puntata, il titolo di miglior ristorante e un contributo economico di 5 mila euro da investire nella propria attività.
Ogni cena è preceduta dalla scrupolosa ispezione dello chef Borghese della cucina del ristorante. Un’ispezione che nel corso della cena si concentra sul personale di sala, messo alla prova su accoglienza, servizio al tavolo, descrizione del piatto e del vino. Chef Borghese, con i suoi voti può confermare o ribaltare l’intera classifica che premia il migliore ristorante della puntata. Inoltre lo Chef ha a disposizione un bonus di 5 punti che gli permette di giudicare un elemento in più e che rende la sfida ancora più imprevedibile ed emozionante.
Tutti i ristoranti che partecipano al programma sono identificabili attraverso un “bollino” Alessandro Borghese 4 Ristoranti esposto all’esterno, una rete di locali testati da chi se ne intende: i ristoratori stessi.
4 Ristoranti 28 maggio – i locali in gara
Tlò Plazores (San Vigilio di Marebbe, Val Badia): Uli (52 anni) è la titolare e chef. È cresciuta in una famiglia che, possedendo un maso, si è da sempre dedicata all’accoglienza dei turisti. Nel 2000 ha aperto il ristorante e dal 2007 si occupa personalmente della cucina, mentre suo marito si dedica alle coltivazioni.
Uli propone una cucina che si rifà ai piatti tradizionali della cucina ladina rivisitandoli in chiave contemporanea. Ad esempio i canederli con mozzarella basilico e olive taggiasche, cajincì arrostiti (arrostiti li fanno in pochi), zuppa d’orzo con lo stinco (come da vera ricetta tradizionale) e altri piatti. La location è molto caratteristica: all’esterno ha un prato con tavoli e ombrelloni, come fosse un rifugio, mentre all’interno il ristorante sembra una casa.
Fana Ladina (San Vigilio di Marebbe, Val Badia): Alma (47 anni) è la titolare e la direttrice di sala. Fin dal 2000, anno in cui ha iniziato a gestire il locale, per servire ai tavoli, indossa gli abiti tipici ladini. Alma ama il contatto con la gente. Perciò ha scelto di diventare una ristoratrice. Propone un menù tipico ladino con tutres di ricotta e spinaci, crafun salato, cajincì con papavero caramellato, medaglioni di cervo, costicine.
Il ristorante sembra una classica casa di montagna, arredata all’interno con oggetti tipici del luogo. Ha un orto sul retro con un gazebo esterno e un accogliente patio sul davanti.
AdlerKeller e Rifugio La Marmotta
AdlerKeller (Corvara, Alta Badia): Svetlana (49 anni) è la titolare e direttrice di sala. È di origine moldava, ma è in Italia da 20 anni per lavoro. È qui che incontra Luis, suo marito e suo attuale socio del locale. Da lui e dalla suocera, Svetlana ha imparato tutte le ricette tipiche ladine. Il loro piatto forte è l’Adlerkeller – chiamato così in onore del locale – un piatto unico con canederli, polenta, formaggio, funghi, capriolo e salsiccia. Il ristorante è caratteristico tirolese con travi in legno, pavimento in cotto con tavoli e sedie in legno. All’interno della sala ci sono dei tavoli riservati molto particolari con oggetti caratteristici di un maso.
Rifugio La Marmotta (Corvara, Alta Badia): Verena (48 anni) è la titolare e gestisce la sala. Ha arredato il locale sul suo gusto personale. A Verena piace il suo lavoro e aiuta sempre tutto il suo staff. Infatti anche se prevalentemente è al bar, aiuta in cucina o dove hanno bisogno di lei. Verena, che è vegetariana, propone piatti ladini come tutres fatte in casa, zuppe d’orzo, canederli di ogni tipo, cajincì arstis fritti o cotti nell’acqua, furtaies, cütles da pom. La location è a tutti gli effetti un rifugio di montagna: ha un grande spazio esterno con tavolate rustiche, panche e ombrelloni, e una sala interna – con annesso bar.