In abito lungo blu, Benedetta Parodi apre la sfida per il miglior pasticcere amatoriale d’Italia. Entrano quindi i tre giudici Ernest Knam, Clelia D’Onofrio e Damiano Carrara.
Carlo si toglie il grembiule blu. I concorrenti aprono ciascuno la propria cloche: sotto c’è una torta realizzata da una persona a loro cara. Arrivano in cucina le amiche per Malindi, la nonna per Tony e la sua bimba per Carlo.
Si parte con la prova creativa, consistente nella Torta Geometrica. Knam mostra la propria creazione, con diversi strati di mousse e crema. L’attenzione è naturalmente all’estetica, dove tutto deve risultare geometrico nell’estetica, ispirata alle forme architettoniche. Il tempo a disposizione è di 180 minuti: essendo la finale, tutto deve essere perfetto.
Nonostante la tensione per il titolo, i tre pasticceri si aiutano l’un l’altro. Nel frattempo il telefono di Benedetta Parodi squilla: dall’altro capo c’è Katia Follesa, che attende la conduttrice fuori.
Si rientra. Avendo finito la sua torta, Malindi si offre di aiutare Tony nei minuti rimanenti: il ragazzo sta preparando una sorta di cubo di Rubik. Si aggiunge anche Carlo, per evitargli che il dolce si rompa.
Le tre ore scadono: i giudici procedono all’assaggio. Si comincia con le sfere di Carlo: due torte buonissime singolarmente, che però Knam trova troppo “scollegate”.
Tony ha rotto la pastafrolla, ma Clelia lo rincuora: si chiama “pastafrolla” non a caso. I giudici sono d’accordo: questa è davvero una torta da finale.
Infine Malindi, che ha cercato di semplificarsi la vita anziché complicarla come i colleghi. Knam osserva che è quella che è cresciuta di più nel programma.
Il migliore della prova creativa è Tony. Il ragazzo guadagna una clessidra da 30 secondi.
Per la prova tecnica, i pasticceri dovranno replicare tre torte che si sono classificate prima, seconda e terza ai campionati italiani di pasticceria. Tony avrà 30 secondi per decidere quale torta eseguire e quali dovranno invece preparare i colleghi.
Per spiegare al meglio le tre ricette, ecco i rispettivi autori. I concorrenti si mettono all’opera: hanno solo due ore, e la difficoltà è davvero alta. Tony osserva che le grammature degli ingredienti sono assurde: che il livello è talmente complesso che sembra sempre di non aver fatto niente.
Malindi va nel panico: si confonde completamente sulle preparazioni. Dopo un po’ sembra riprendersi, però ha sbagliato i tempi delle varie farcie, perciò la composizione finale non le riesce completamente.
La prima torta ad essere assaggiata è quella di Carlo: il sapore è identico, solo la glassa leggermente diversa. Tony sbaglia il mou alla nocciola, ma Knam la trova perfetta e pure Clelia D’Onofrio la trova pulita ed elegante. Infine la torta di Malindi: tutto sbagliato a causa delle tempistiche errate.
Malindi si classifica dunque terza: Tony e Carlo sono i due superfinalisti.
L’ultimo testa a testa si svolge il giorno seguente: come assaggiatrice, ecco Cristina Parodi. Carlo e Tony trovano due vetrine di pasticceria da riempire: hanno 200 minuti a disposizione.
I due quindi partono a ritmo velocissimo: pasticcini, frolle, brioche, mignon, dolci al cucchiaio. Damiano consiglia a Tony la frutta, perché colora la vetrina di una pasticceria. Carlo spera di avere tempo per inserire qualcosa di salato, dato che la pasticceria moderna è anche salata.
Nel frattempo arrivano gli ex concorrenti della quinta edizione a tifare.
Tempo scaduto: è ora di assaggiare. I giudici e le due Parodi passano in rassegna le due vetrine, scegliendo i dolci più golosi.
Il verdetto è duro: Carlo e Tony, al netto del talento, sono due storie completamente diverse. Da un alto un uomo con un sogno da realizzare, dall’altro un giovanissimo con tutta la vita davanti.
La conduttrice dà il responso: vince Carlo. Finalmente potrà aprire la sua pasticceria.