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Sulla rete pubblica è quindi iniziata una sequenza di immagini di corpi in libertà. E mentre le parti basse venivano pixellate nelle inquadrature frontali, i fondoschiena dei viaggiatori e i seni delle donne no.
L’unica ad avere remore nel denudarsi, rifiutandosi di scendere a un simile livello, è stata Paola Barale. Prima di lei qualcuno ha pure iniziato a spogliarsi senza nemmeno esitare: Andrea Fachinetti e Naike ad esempio, nemmeno hanno letto il cartello con le due voci seguenti (che comunque esplicavano le penalità in caso di rifiuto). È stato Costantino a pregarli di andare dietro al paravento per mettere all’ aria le proprie grazie.
Perciò, mentre intorno il trash imperava, la Barale si è decisamente distinta in quanto a buongusto. Va bene la vittoria, ma si tratta pur sempre di un gioco televisivo: ci sono di limiti oltre cui lei ha deciso di non trascendere. Una scelta pagata con dieci minuti di penalità sulla partenza della corsa finale e che ha influito sulla posizione di arrivo della coppia, però ha dimostrato che non tutti si prostrano a qualsiasi dettame della televisione.
Più che eleggere la coppia migliore quindi, questa volta si può parlare di concorrente regina della situazione.
Gli Antipodi
Per quanto invece riguarda la coppia trash, sono senz’altro Andrea Pinna e Roberto Bertolini : gli Antipodi. Hanno battibeccato per buona parte della tappa: la loro è stata una vera scena madre con i nervi a fior di pelle. Ma a colpire, più che la comprensibile irritabilità di certe situazioni, è lo sfogo di Pinna. Il blogger infatti, parlando da solo davanti alla telecamera, ha detto che il suo compagno di viaggio sarebbe nervoso perché, se gli dovesse andare male a Pechino Express, la sua vita è finita. Invece quella di Pinna andrebbe avanti, perché è abituato a cadere e rialzarsi.
In realtà però, il sottotesto sembrava un altro, e cioè che Pinna ha il suo successo in rete, con tanto di merchandising che ne è derivato. Bertolini invece, tornando a casa, cadrebbe nell’anonimato. Come se poi, tra l’altro, questa fosse una disgrazia: al limite, continuerebbe con la sua vita precedente, quella di personal trainer.
Una caduta di stile che dice molto del personaggio Pinna, a cui l’etichetta di ironico si addice solo leggendo a piccole dosi i suoi aforismi in rete.