Nessun voyeurismo, era stato assicurato da Raifiction, dal regista Marco Turco e dalla protagonista Vittoria Puccini. Ma l’episodio iniziale ha frantumato molte aspettative. Innanzitutto la sceneggiatura è estremamente didalscalica, piena di luoghi comuni, persino di qualche frase a doppio senso. Un esempio: una giovane prostituta, rivolgendosi alla senatrice Merlin (Benedetta Buccellato), le dice: solo in questo bordello abbiamo mangiato carne, e lo dico senza malizia, per carità. E la Merlin di rimando : non oso chiedervi cosa mangiate di venerdì. Tutta la vicenda narrata procede secondo le logiche della fiction di casa nostra che mette in primo piano il messaggio finale positivo: la redenzione, in questo caso di Maddalena, la prostituta interpretata da Vittoria Puccini “convertita” alla causa della Merlin.
Semplicistico è anche il modo di affrontare la prostituzione femminile, una necessità, quasi, per le giovani donne impossibilitate a mantenersi da sole. Le ragazze della casa di tolleranza di Altri tempi, sono tutte derelitte, provate da un’esistenza di stenti e miserie come Edda, la più giovane. Oppure hanno figli da mantenere, o ancora sono state disulluse dall’amore. Manca l’approfondimento umano e psicologico, tutto è basato sulla consueta retorica dei sentimenti, finalizzata a commuovere il pubblico e quasi a “giustificare” chi fa quel mestiere. Forse è vero che non c’è voyeurismo nella storia, ma i temi trattati non sono semplici da affrontare in una prima serata di Rai1. Da una parte c’è da apprezzare l’apertura della rete a una tematica tornata recentemente sotto i riflettori perchè molti parlano di riaprire le case chiuse. Ma dall’altra c’è bisogno di un approccio molto più profondo e significativo perchè esiste il pericolo che non tutti possano comprendere a fondo il problema. Non basta mostrare ragazze in abiti succinti, in atteggiamenti ambigui in pubblico che, invece, in privato piangono sulle proprie sventure.
Didascalica è anche l’interpretazione di Vittoria Puccini nel ruolo della protagonista. Ottima per Elisa di Rivombrosa, meno credibile in questa parte drammatica, la Puccini si sforza di recitare con convinzione. Ma inciampa nelle difficoltà di rendere il personaggio di Maddalena che resta ai margini della credibilità. Di minor rilievo Stefania Rocca nel ruolo di Duchessa, la prostituta che insegna alla protagonista i segreti del mestiere. Tutto si limita ad una lezione in cui si finge l’orgasmo. Più didascalico di così…