Nella terza puntata di Adrian, andata in onda lunedì 28 gennaio in prima serata su Canale 5, l’atmosfera è cambiata. E l’ex Molleggiato, finalmente, si è mostrato, ha parlato, si è di nuovo confessato al banalissimo fraticello interpretato da Nino Frassica cercando di giustificare il suo illogico comportamento nelle due puntate precedenti.
Ed ha avuto la compiacenza di cantare. Il prolungarsi della sua presenza sul palcoscenico del teatro Camploy di Verona da cui va in onda Adrian,ha un significato ben preciso: salvare gli ascolti che erano drammaticamente precipitati nel secondo appuntamento di martedì 22 gennaio.
Innanzitutto, come vi avevamo anticipato, la parte iniziale “Aspettando Adrian” è durata di più. Ma lo schema è rimasto il medesimo, con Nino Frassica e il suo assistente Francesco Scali che, oramai, si ripetono nel tentativo di realizzare una selezione di persone da imbarcare sulla oramai nota Arca.
Frassica non tenta neppure di rinnovarsi, non si sforza per cercare una filosofia comica che più si adatti ad uno spettacolo dalle alte pretese. Al suo cospetto il “fraticello di Scasazza” appare persino più dignitoso.
Si è ripetuta, dunque, la confessione di Celentano, più consapevole, adesso, dei suoi limiti. Dice di aver sabotato gli ascolti delle due puntate precedenti perchè alla fine di tutti gli appuntamenti desidera che rimanga un dolo telespettatore e sarà il prescelto, il predestinato.
Una sorta di auto- punizione per il crollo dell’audience ma anche una corsa ai ripari. E la benedizione di Frassica si ripete pedissequamente: ti assolvo nel nome del Padre, del figlio Silvio e del santissimo ascolto.
Tutti gli altri sono apparsi sudditi più o meno fedeli di un Re Sole che, abituato ad accentrare nelle proprie mani ascolti planetari, ad un certo punto se li è visti sfuggire. Ed è stato costretto a scendere tra il popolo.
Uno dei segmenti migliori dell’anteprima “Aspettando Adriano” è stato il monologo di Ilenia Pastorelli sulla violenza sulle donne. L’attrice ha fatto riferimenti anche alla scorsa puntata del cartone Adrian, quando il protagonista salva due ragazze dallo stupro ma impone loro di non bere prima di uscire perchè “se la sono cercata”. Ed è proprio su questa tematica che la Pastorelli ha sviscerato il suoi discorso. Poco prima aveva “dialogato” con un Celentano che muoveva solo le labbra: sembrava che qualcuno avesse azzerato l’audio.
Inoltre il racconto della graphic novel animata è continuata con l’alter ego di Celentano, l’orologiaio al quale oramai tutti danno la caccia. La sceneggiatura prosegue con invenzioni abbastanza scontate e persino noiose. Finora non c’è il guizzo della genialità. Ed anche la sceneggiatura spesso rivela limiti e fragilità.
Infine. le due parti del progetto, quella spettacolare e il film di animazione appaiono troppo slegate l’una dall’altra.