La sesta edizione, che ha esordito giovedì 22 settembre in prima serata su La7, ha presentato la novità dell’inserimento di Sabina Guzzanti al timone del “TG Porco“. Questo notiziario satirico è nato sul web e per la prima volta è approdato in tv nel talk show di approfondimento de La7. 8 minuti: questa è stata la durata del TG nel quale la Guzzanti ha proposto due parodie, quella di Virginia Raggi sindaco di Roma e di Giorgia Meloni esponente di Fratelli d’Italia. La parodia della Raggi era stata già realizzata all’interno de “L’Edicola Fiore” dall’attrice e comica Gabriella Germani che aveva proposto una versione molto più convincente. Poco efficace è stata anche l’imitazione di Giorgia Meloni: al di là delle somiglianze fisiche sono stati i testi e i contenuti dei dialoghi ad essere banali e carenti di qualsiasi idea incisiva. Da un personaggio come Sabina Guzzanti, con alle spalle una lunga professionalità, ci si attendeva di più. {module Pubblicità dentro articolo 2}
Tra i tanti servizi proposti da Corrado Formigli nella prima puntata certamente il migliore è stato il primo, un reportage dall’Iraq realizzato da lui stesso nel quale sono state mostrate immagini molto dure. Tutto il resto ha cavalcato i medesimi schemi del passato senza riuscire ad incidere sulla curiosità e l’interesse dei telespettatori. Abbiamo visto nella fase finale del programma la partecipazione anche di Carlo Freccero che continua ad essere presente in dibattiti politici e non televisivi. Lui che è un grande esperto del piccolo schermo e attualmente ricopre la carica di membro del Consiglio di Amministrazione Rai, è poco convincente nei dibattiti politici che sembrano non appartenergli.
Presente anche Marco Damilano vice direttore de L’Espresso che oramai appare quasi dappertutto nei dibattiti televisivi. I telespettatori lo hanno conosciuto nel programma Gazebo condotto da Diego Bianchi e in uno degli spazi nei quali era presente nella puntata di giovedì, ad un certo punto sono apparese le medesime atmosfere del programma di Rai3. {module Pubblicità dentro articolo}
Neanche lo scrittore Erri De Luca e l’economista Edward Luttwak sono riusciti a dare una parvenza di interesse alla discussione. E nel medesimo trend possiamo inserire gli interventi di Rula Jebreal e di Mario Giordano.
Corrado Formigli dovrebbe capire che un programma di approfondimento giornalistico avrebbe bisogno di una conduzione meno presuntuosa. Il giornalismo è fatto di riflessione, approfondimento, informazione che dovrebbero prescindere da qualsiasi egocentrismo e mettersi solo a servizio dei telespettatori.
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