In alcuni punti, infatti, sembrava addirittura di essere finiti in uno show di Crozza o di Guzzanti, con le parodie dei personaggi che si sovrapponevano ai veri protagonisti della serata: Santoro e Berlusconi, ovvero il diavolo e l’acqua santa come qualcuno li definisce. Un esempio? il momento di inestimabile goduria spettacolare durante il quale Berlusconi, prima di accomodarsi, ha spolverato la sedia dove era seduto Marco Travaglio.
Un colpo di teatro degno di un uomo da palcoscenico. Sono poi seguiti gli improvvisi “toni alti” di Michele Santoro che ad un certo punto, dopo un iniziale low profile, ha fatto esplodere tutta la sua ugola in una serie di “assoli” a cui subito sono seguiti gli analoghi toni alti berlusconiani.
La prima parte, infatti, è stata caratterizzata da una apparente finta calma. I due avversari sembravano studiarsi a vicenda, ognuno convinto di avere gli assi nella manica da sganciare al momento giusto. Berlusconi ha gigioneggiato, ha cercato di portare l’avversario sul terreno che gli è più congeniale: quello della gag, della battuta, dell’ironia. Mancava sono la barzelletta. E ha trovato modo di nominare persino uno dei suoi programmi di punta di Canale 5 Zelig che, per una singolare fatalità, inizia proprio lunedì prossimo.
I momenti durante i quali i due protagonisti si parlavano addosso avevano tutto il sapore di un duetto musicale. E il colore predominante dello studio, il rosso, evocava atmosfere sanguigne, litigiose, quasi infernali. Infatti i due spesso sogghignavano, facevano smorfie, nel tentativo di superarsi.
Più che in un talk show politico eravamo sul palcoscenico di un varietà, evenienza questa alla quale Michele Santoro e Marco Travaglio, forse, non avevano pensato. Immaginavano un Berlusconi voglioso di avere tutta la scena per sè, imbufalito se qualcuno si fosse permesso di interromperlo. Credevano di stopparlo se si fosse lanciato in uno dei soliti infiniti comizi. Invece ecco la sorpresa:l’ironia spiazzante che l’uomo del gran Biscione ha sfoderato anche in momenti inaspettati.
Santoro ha replicato alla sua maniera e Marco Travaglio, lungi dal fare domande,come avrebbe dovuto, si è limitato a leggere due interventi. Alla fine, verso le ultime battute, la sorpresa della lettera che Berlusconi ha letto a Travaglio. Il contenuto, che faceva riferimento ai processi del giornalista, ha imbufalito Santoro che, a questo punto, è andato fuori dalle righe e si è scagliato contro il suo ospite.
Da sottolineare la reazione soft di Travaglio rispetto a quella cruenta di Santoro. Alla fine la sensazione è una: Servizio pubblico del 10 gennaio ha tracciato un nuovo solco per i talk show politici con l’inserimento dell’elemento spettacolare e comico. I risultati dell’Auditel hanno dato ragione.