Queste sono soltanto alcune delle sensazioni negative che il telespettatore ha avuto assistendo alla prima puntata del nuovo programma di Rai 2 Realiti – siamo tutti protagonisti andato in onda mercoledì 5 giugno in prima serata.
Il conduttore Enrico Lucci si è circondato di elementi spettacolari che richiamano il genere reality ma anche il talent: dal confessionale agli opinionisti, dalle poltrone di The Voice alla giuria, solo per citarne alcuni. Ci sono anche i “tre saggi” in una sorta di parodia di Italia Si! il programma del sabato pomeriggio di Rai 1 condotto nella scorsa stagione da Marco Liorni. E poi i componenti della giuria: persone tutte strettamente legate ai social network.
Punto forte sono le interviste gossip realizzate da Lucci, una satira delle interviste strappa- audience nel corso delle quali si cerca di presentare i lati più reconditi e anche scandalistici dei protagonisti.
Insomma è evidente una satira sulle cosiddette interviste “dursiane” che hanno travalicato i confini delle trasmissioni Mediaset per espandersi anche in Rai. Un esempio è stata la chiacchierata di Lucci con Vincenzo Salemme che ha dovuto fingere di confessare l’inconfessabile proprio come accade in programmi e salotti scandalistici. Ma si tratta di una satira televisiva molto superficiale, banale e scontata per una trasmissione che si è subito presentata con notevolissime pretese.
I tre saggi sono Asia Argento, lo scrittore Aurelio Picca e il rapper Luchè: si comportano come depositari unici di una verità che dispensano paternamente ad un pubblico ritenuto forse non troppo dotato intellettualmente. E, quando lo hanno ritenuto necessario, non hanno esitato a servirsi di un linguaggio discutibile. Ad un certo punto, infatti, abbiamo sentito da uno di loro la seguente frase: cerca di farla finita, ti faccio a pezzi e ti dò ai cani.
La creatività degli autori non è, probabilmente, riuscita ad esprimersi al meglio. Infatti ha espresso qualche novità solo in alcuni dei servizi mandati in onda. Tra questi il reportage su vegani e carnivori, affrontato, fortunatamente sotto un’ottica differente ma che, lo stesso, non è riuscito a convincere. In questo contesto abbiamo ascoltato Aurelio Picca affermare tranquillamente che lui i galli li sgozza e li cucina alla cacciatora. Una frase che ha evocato Gianfranco Vissani quando, ospite a Un giorno da pecora, programma di Radio 1 ha svelato la modalità con cui è solito uccidere gli agnellini nella prossimità della Pasqua.
Insomma, tutto è apparso esagerato, amplificato in una satira di costume che ha avuto come protagonista principale proprio Enrico Lucci. L’ex iena ha voluto condannare il trend del protagonismo a tutti i costi sia in tv ma soprattutto sui social. Una delle dimostrazioni è il gradimento che il pubblico deve dare ad ognuno dei protagonisti di puntata. Una sorta di live sentiment alla Barbara D’Urso.