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Niente mega ospiti internazionali, solo un grande Zucchero Fornaciari che non ha fatto rimpiagere i vari Keanu Reeves e Robbie Williams che si sono alternati nelle sere precedenti.Su tutto il palcoscenico del teatro Ariston aleggiava la precisa volontà di rendere questa edizione indimenticabile sia in termini di ascolto che di contenuti.In effetti la co-conduttrice Maria de Filippi torna a casa con la “soddisfazione” di aver portato sul palcoscenico sanremese molti dei suoi Amici. E’ stata lei la vera padrona del festival, riducendo, spesso, Carlo Conti alla stregua di un valletto di lusso. Un ruolo che il conduttore ha svolto non si sa quanto “a sua insaputa”. Ma Conti si accomiata dal festival con l’aureola del vincitore, ricoperto di gloria e, soprattutto, consapevole che, dal prossimo anno in poi, sarà molto difficile eguagliare i risultati da lui conseguiti in un crescendo dal 2015 al 2017.
Sarà vera gloria? Non affidiamo ai posteri l’ardua sentenza. Siamo in grado già di dare noi la risposta. Per conquistare audience Conti ha iniziato, fin dalla prima edizione del 2015, un lento ma costante percorso di avvicinamento a Mediaset che aveva come obiettivo convincere la de Filippi ad approdare all’Ariston per il gran finale. Sarebbe stato meglio se la kermesse avesse fatto affidamento sulle star della rete, senza alzare bandiera bianca e chiedere in prestito il gioiello di Mediaset per vincere la guerra.
L’auspicio adesso è che dal prossimo anno si torni ad una gara canora più made in viale Mazzini con attenzione ai talent ma anche ad altre realtà musicali.
Intanto la quinta serata ha proposto un Maurizio Crozza finalmente uscito dalla “cartolina”. Il comico è arrivato sul palcoscenico dell’Ariston con la parodia del senatore Antonio Razzi, uno dei personaggi più riusciti tra le sue imitazioni. Scelta, finalmente, giusta che gli subito regalato il gradimento del pubblico. Senza alcune forzature linguistiche sarebbe riuscita meglio. L’intervento si è concluso con un mega spot per il prossimo programma che Crozza farà sul canale NOVE.
La comicità ha tenuto banco con Enrico Montesano e Geppy Cucciari. Molto esile il monologo dell’attore romano nel quale abbiamo ritrovato anche passaggi politici già presenti nelle cartoline crozziane dei giorni precedenti.Montesano ha voluto addentrarsi in percorsi comici a lui non congeniali.
Qualche guizzo maggiore di vis comica l’ha dimostrata la Cucciari in un intervento nel quale ha ricordato che si attende ancora la verità per Giulio Regeni. Ma a smorzare qualsiasi entusiasmo successivo ci ha pensato la solita obsoleta parodia di C’è posta per te che la Cucciari ha fatto, maldestramente e inopportunamente, approdare anche all’Ariston. Segno evidente che le idee latitano. Oppure si è voluto rendere l’ennesimo omaggio a lady Maria o meglio lady Maraia come l’ha chiamata la Cucciari.
Infine: buona la parodia di Massimo Giletti fatta da Ubaldo Pantani perchè funzionale al programma.