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É tornato Piero Chiambretti con la seconda edizione di #CR4 – La Repubblica delle Donne di cui vi proponiamo la recensione.
#CR4 La Repubblica delle Donne recensione dello show di Piero Chiambretti
Il programma vuole declinare la femminilità in tutte le sfaccettature, anche le più ardite. La prima puntata del nuovo ciclo è andata in onda mercoledì 27 novembre in prima serata su Rete 4.
Le novità? Poche davvero se si confronta lo show alla scorsa edizione e si eccettua il cast arricchito di nuovi personaggi, donne ma non solo.
Dalla creatività e dall’incisività di Chiambretti ci si attendeva molto di più. Ma siamo abituati, purtroppo, ad un ridimensionamento del suo graffio ironico già da alcuni anni. Sia per quanto riguarda i contenuti, sia per le esigenze spettacolari che impongono la copertura della prima e della seconda serata fino ad ora tarda.
L’umorismo mal si concilia con le lungaggini e le esigenze degli inserzionisti pubblicitari che, purtroppo, rappresentano la priorità per la televisione commerciale. Ciò significa che il programma di Chiambretti ha una durata eccessiva che reprime e deprime l’originalità dei contenuti e delle battute.
Inoltre Chiambretti negli ultimi programmi da lui gestiti, soprattutto su Mediaset, per far fronte a tali indubbie difficoltà, si circonda di un maggior numero di personaggi. Ne abbiamo ritrovati tanti anche nell’esordio della nuova edizione. Molti provenienti dall’universo del trash e del gossip abbastanza volgare. Fanno parte di questa categoria Valeria Marini e Lory Del Santo, solo per citare qualche nome.
#CR4 La Repubblica delle Donne recensione – Analisi dei personaggi
Chiambretti in questa seconda edizione, sta scivolando anche nel pecoreccio e nel pruriginoso. Inoltre, a tali argomenti affrontati in chiave simil – erotica, unisce domande sulla morte. Le ha rivolte alle gemelle Kessler presenti in studio e a Pippo Baudo in collegamento. Amore e Morte, Eros e Thanatos che dalle altezze del pensiero precipitano nella grettezza del concreto.
E’ tornato anche Cristiano Malgioglio in un ruolo già visto troppe volte. Sopra le righe in costumi improbabili, in atmosfere a metà strada tra una finta lussuria e un atteggiamento paternalistico, Malgioglio è stato una sorta di giudice unico che si è bonariamente concesso alle battute di Chiambretti. Battute sempre a doppi sensi.
Iva Zanicchi ha riproposto il suo personaggio già molto inflazionato in trasmissioni di questo tipo. Lory Del Santo, definita la Morticia della situazione, non ha espresso nulla di nuovo. Eppure se Chiambretti l’avesse guidata, poteva dare un contributo maggiore allo show.
Antonella Elia non si distacca dal prototipo dell’ingenua e sempliciotta fanciullina pur avendo oramai superato l’età.
Troppo frequenti, inoltre, le presenze di Vittorio Feltri in tv. Chiambretti ne ha approfittato, visto che il direttore è in promozione con il suo libro.
#CR4 La Repubblica delle Donne recensione – Massimo Lopez e la parodia della Monaca di Monza
In un universo apparentemente tutto al femminile come quello di #CR4 La Repubblica delle Donne, compare anche un’altra religiosa, oltre l’Arcidiacona Maria Vittoria Longhitano già conosciuta in passato. Si tratta della Monaca di Monza dietro la quale si cela la bravura di Massimo Lopez. Una presenza speriamo voluta perchè avrebbe un preciso significato. Lopez, infatti, ha interpretato una splendida parodia de I promessi sposi nel 1990 con l’allora trio Marchesini Lopez Solenghi. É lui/lei la Presidente della Repubblica delle Donne. Ma siamo lontani dalla resa ironica dell’epoca. Ci è sembrato di cogliere in questa parodia un chiaro riferimento alle suore trasgressive, ultime protagoniste dei programmi di Barbara D’Urso.