La porta dei sogni ha esordito il 20 dicembre su Rai 1 e noi vi proponiamo la recensione.Come era nelle aspettative, la conduttrice Mara Venier si è trasformata in una sorta di Babbo Natale al femminile. Il suo compito è di esaudire i sogni e i desideri di chi le ha scritto con fiducia.
La porta dei sogni recensione show condotto da Mara Venier
Naturalmente il programma è registrato. E, fin dalle prime immagini, ha mostrato il profondo legame con il passato di emotainment proprio di Rai1. C’è di tutto in La porta dei sogni, a partire dalla retorica dei sentimenti che si estrinseca in ricongiungimenti familiari e sentimentali finalizzati a suscitare emozioni.Su queste basi sono state costruite le prime due storie. Apparentemente distanti l’una dall’altra, sono invece legate dal filo rosso dell’amore. La donna che cerca la sorella mai conosciuta e la ventenne che incontra il giovane fidanzatino indiano mai visto ma incontrato solo in chat. E poi l’incontro di una giovane donna con il personaggio del cuore che, nella terza storia, è Andrea Bocelli.
Su questo schema il programma è proseguito in un mix di vicende strappa audience. Molte hanno evocato le commoventi trasvolate oltre oceaniche di Carramba alla ricerca di mamme, padri, fratelli, parenti e familiari separati da distanze apparentemente incolmabili.
La novità avrebbe dovuto essere proprio “La porta dei sogni“. O meglio le porte dei sogni presenti nello studio. Chi le attraversa si ritrova in una dimensione differente, quella tanto sognata e ambita. Ed è qui che si innesta l’elemento fiabesco e la retorica del Natale. Mara Venier dispensa desideri, quasi fosse una sorta di genio della lampada di Aladino. Ma si serve delle nuove tecnologie e la porta dei sogni appare quasi una macchina del tempo. Un elemento iconico e surreale per raccontare storie che sono state studiate a tavolino per destare l’interesse del pubblico.
Il turbamento, la trepidazione e l’apprensione dei protagonisti sono legati strettamente alla suggestione di quella porta magica che, forse, potrebbe incuriosire e catturare un pubblico bisognoso di sognare ad occhi aperti.
La porta dei sogni – favola moderna
La porta dei sogni è una favola trasformata in show moderno con atmosfere antiche. É la realizzazione di un sogno particolare: quello di Mara Venier che ha posto la sua credibilità al servizio del programma.
La conduttrice con voli pindarici si sposta in diverse realtà. E cerca di conferire allo show le medesime atmosfere della sua super fortunata Domenica in. L’incontro con i protagonisti ha il sapore delle interviste domenicali fatte di coinvolgimento affettivo-spettacolare, di partecipazioni a gioie e dolori. Perché Mara Venier nei suoi programmi vive l’esistenza umana in tutte le sfaccettature: la gioia e il dolore sono accomunati da uno stesso elemento, l’abbraccio intenso e spontaneo che la conduttrice dispensa ai suoi ospiti. E i telespettatori avvertono che si è dimenticata delle telecamere.
Purtroppo, però, in La porta dei sogni, i riflettori non sono stati dimenticati. Al contrario, tutto è stato realizzato in funzione di una regia attenta e scrupolosa che ha inquadrato e sottolineato il ciglio umido della conduttrice, il pianto liberatorio dei partecipanti. E poi la gioia, la prospettiva di un futuro migliore, la consapevolezza di aver contribuito a rendere felice una persona. O forse soltanto di aver scalato la classifica dell’Auditel.
Infine: non è mancato neppure l’ingrediente culinario spadellando e soddisfacendo il desiderio della giovane nonna che ha cucinato con Chef Cannavacciuolo.