Maria De Filippi è tornata con l’edizione 2020 di C’è posta per te di cui vi proponiamo la recensione.La puntata d’esordio è andata in onda sabato 11 gennaio in prima serata su Canale 5. In un universo televisivo in continua evoluzione, nel quale nulla è mai uguale al passato, C’è posta per te rappresenta l’eccezione. Il people show, infatti, è restato identico nello schema e nella formula del racconto. Un racconto basato soprattutto sulla conduttrice e sulla sua capacità comunicativa.
C’è posta per te 2020 recensione del people show condotto da Maria De Filippi
C’è posta per te ripercorre, anno dopo anno, edizione dopo edizione, una formula collaudata. Perchè cambiare dunque? La conduttrice e ideatrice propone storie di ordinaria quotidianità familiare, vicende basate su sentimenti, litigi, discussioni familiari, e su amore e morte. E proprio quando la morte colpisce dolorosamente, C’è posta per te cerca di restituire un minimo di speranza nella vita a chi la speranza l’ha persa.
La prima storia di ogni puntata, da due decenni a questa parte, è basata proprio sulla dicotomia amore – morte. Prevalentemente la conduttrice propone vicende di persone che hanno perso familiari mogli, mariti, persino figli. In una atmosfera di condivisione della sofferenza con chi ha il cuore spezzato, arriva la De Filippi ad offrire consolazione e qualche piccolo – grande cadeau. Oppure si esalta un grande amore con una celebrazione fiabesca in studio.
Per sorprendere piacevolmente i protagonisti del people show, per donare loro un momento di serenità di cui si ricorderanno per tutta la vita, arrivano guest star di puntata. Ospiti vip che condividono il destino crudele delle persone in studio, mostrando coinvolgimento, comprensione, vicinanza. Poco importa che parlino lingue differenti: il linguaggio dell’amore e della solidarietà è universale e non ha bisogno di traduzioni. E poco importa se talvolta i personaggi noti non contribuiscono all’economia dello show.
Infatti il coinvolgimento di molte guest star spesso appare forzato. E la registrazione delle puntate rischia talvolta di togliere immediatezza al programma.
C’è posta per te – storie di liti familiari
Le vicende raccontate a C’è posta per te hanno sempre accuratamente evitato storie di delinquenza, di droghe, di stupefacenti. La De Filippi ha puntato su una nazional popolarità finalizzata a impressionare prevalentemente un pubblico femminile ma non solo. Ha creato dei modelli che si ripetono come calchi e nei quali è possibile una immediata identificazione. Niente violenza, insomma.
Tutti però hanno litigi e discussioni in famiglia. Ed è su questi elementi che si fa leva, oltre che su una interpretazione idilliaca dei sentimenti. Molte storie sono immerse in una retorica soffusa che trova una maggiore esaltazione nel coinvolgimento di bambini trasformati in una sorta di angioletti porta – doni.
Con una formula curata fin nei minimi particolari, la conduttrice riesce, puntualmente, a catturare un pubblico trasversale.