La contestazione dei primissimi minuti è stata gestita dal conduttore appena entrato in scena, con una freddezza inquietante che strideva con la solidarietà mostrata da Pippo Baudo, in un episodio analogo passato alla storia del festival. Sembrava tutto finto, costruito a tavolino. Fazio ha cercato di accantonare subito la protesta, liquidandola con nonchalance, persino sorridendo e leggendo la lettera scritta dagli operari solo in un secondo momento. Un atteggiamento di paternalismo altero e di gran sussiego. Le battute di Luciana Littizzetto, nella prima parte dello spettacolo hanno fatto temere il peggio. Fortunatamente la partner di Fabio Fazio si è parzialmente riscattata con la parodia di Raffaella Carrà che, insieme all’esibizione della stessa show girl e di Cat Stevens hanno rappresentato i momenti meno bui della prima serata.
A proposito del buio: le atmosfere in cui si esibivano i cantanti in gara erano scure, senza luce, quasi malinconiche e monotone, non si addicevano ad una kermesse spettacolare. Probabilmente nelle intenzioni degli autori devono rappresentare l’aspetto radical chic, sofisticato e poco nazional popolare del quarto festival targato Fazio. I grandi temi, i contenuti impegnati a cui si mirava, si sono però infranti contro le velleità di Fazio che hanno fatto raggiungere alla prima serata di Sanremo 2014 il punto più basso nel segmento gestito con Laetizia Castà. Fuori luogo i siparietti spettacolari con l’attrice francese venuta a promuovere il suo film Una donna per amica.
Da dimenticare le scenette da avanspettacolo di infima categoria recitate, cantate e interpretate con la supponenza di star realizzando grandi momenti artistici. La prima “uscita” di Luciana Littizzetto evocava le atmosfere alla Pingitore, il maglioncino di Fabio Fazio faceva tanto radical chic: due opposti esperimenti che avrebbero dovuto attrarsi e giovare all’economia dello spettacolo. Invece si è ottenuto l’effetto contrario.
Ma non basta: ci sono stati infiniti tempi morti, infiniti spot pubblicitari che hanno spezzato la continuità dello spattacolo (ovemai ci fosse stata) e hanno allungato la durata della serata in maniera da sfiancare il telespettatore. Fazio dall’alto dei suoi mega- cachet, non si rende conto che la maggioranza degli italiani la mattina deve andare al lavoro. Un po’ di rispetto per questi utenti paganti in canone sarebbe gradito.
Un altro momento imbarazzante: quando è arrivato il direttore dell’Istituto Telethon, Luigi Naldini. come presenter, Fazio gli porge alcune domande ma non gli dà il tempo di rispondere, in quanto, nel frattempo, era giunto il risultato del televoto. Lo ha interrotto bruscamente perchè i tempi dello show lo richiedevano, E’ tornata in mente la presenza del professor Dulbecco nel primo festival targato Fazio. Si era nel 1999 e forse il rispetto per la scienza aveva un’altra valenza.
Infine: rispetto allo scorso anno si nota un calo di idee, di inventiva, di proposte su cui basare la formula del Festival. Anche i contenuti delle canzoni appaiono vacui e di poco spessore.