E’ andata in onda venerdì 23 ottobre su Rai 3, la prima puntata del nuovo programma Titolo V di cui vi proponiamo la recensione. Il talk è condotto da Francesca Romana Elisei da Napoli e Roberto Vicaretti da Milano.
Titolo V recensione del nuovo programma di Rai 3
In due studi senza pubblico, con la presenza, opportunamente distanziata, solo degli ospiti, i due conduttori hanno gestito fasi differenti della trasmissione.Ma ambedue hanno puntato su espedienti televisivi finalizzati a catturare la curiosità del pubblico. Curiosità, attenzione, non interesse. La terza rete sa molto bene che l’interesse del pubblico è, in questo periodo così difficile, rivolto all’evoluzione della pandemia. Bisogna, quindi affrontare l’argomento Covid 19 sotto un’ottica che susciti soprattutto curiosità ricorrendo anche ad ospiti poco usurati dai vari talk. Elementi indispensabili per non rischiare di cambiar canale. Invece i personaggi intervenuti non avevano il crisma dell’originalità.
Ed allora ecco i servizi sul posto, i reportage, che abbracciano anche epoche lontane. Ecco le Teche Rai che riportano alla luce l’epidemia di colera a Napoli nel 1973 liquidata nel giro di alcuni mesi. Ecco le immagini odierne dagli ospedali di Milano quasi al collasso. Ed i collegamenti da oltre oceano, naturalmente obsoleti.
I due padroni di casa hanno utilizzato, o cercato di utilizzare, un linguaggio poco gridato. Che si è rivelato, però, abbastanza monotono, nonostante la gravità del momento vissuto.
La sensazione avuta è la mancanza di originalità nella formula. Non basta separare le conduzioni per dare a ciascuno dei padroni di casa, o meglio di studio, la sensazione di primeggiare. Il divide et impera non ha avuto, almeno fino ad ora, il risultato sperato.
Riflessioni sui conduttori
La Elisei e Vicarietti provengono da precedenti esperienze di talk. La prima ha gestito, dal 18 febbraio al 27 giugno 2019 Tg2 Post, la striscia di approfondimento in onda dopo il notiziario della seconda rete delle 20.30. Il secondo ha condotto, con buoni risultati di ascolto la scorsa edizione di Agorà Estate. Franco Di Mare, direttore di Rai 3 li ha messi insieme da distanziati, proprio secondo un protocollo televisivo anti- pandemia.
La Elisei ha cercato, con grande sforzo, ma anche con notevole sussiego, di imporre la propria autorevolezza nella gestione dei vari interventi, sia in studio che in collegamento. Non sempre vi è riuscita. Infatti troppe vole ha interferito sugli ospiti togliendo loro la parola e creando confusione nell’esatta percezione, da parte dei telespettatori, delle opinioni di chi parlava. E più di un ospite, come ad esempio il governatore della Puglia Emiliani, ha dovuto difendere il sacrosanto diritto ad esprimere correttamente il proprio pensiero.
Meglio strutturata e congegnata la conduzione di Roberto Vicarietti. Il giornalista è intervenuto sempre con domande logiche e valide nell’economia dell’argomento trattato. Non ha mai dato l’impressione di voler essere il primo della classe. Ha interrotto anche lui i suoi ospiti ma ne ha, successivamente, rispettato i tempi di risposta.Inoltre le sue incursioni avevano sempre un obiettivo idoneo: far comprendere ai telespettatori, con chiarezza, il pensiero di ognuno.