L’obiettivo era una serata all’insegna della musica dei grandi cantautori. Ma è stato raggiunto a metà. Molte delle interpretazioni dei 14 Campioni in gara sono apparse apprezzabili, altre invece meno. Ancora una volta, però, è rimasta in secondo piano la celebrazione dei 60 anni della tv. Avrebbe voluto farlo Enrico Brignano che ha presentato un suo personale omaggio a Aldo Fabrizi. Ma non ha convinto fino in fondo. La verità è che il comico romano era sul palcoscenico dell’Ariston per pubblicizzare il suo nuovo programma dal titolo Il meglio d’Italia, in onda dal 28 febbraio su Rai1. Anche lui in promozione, dunque, come quasi tutti gli ospiti di questo Sanremo 2014.
Altro momento discutibile della serata, è stato l’intervento di Silvan che, in un programma dalle atmosfere così radical chic e così pretenziose, davvero strideva. Il nazional popolare gettato alla rinfusa nel tentativo di strappare qualche consenso in più in un momento di drastico crollo degli ascolti. Silvan si è prodotto in un numero visto infinite volte che aveva una sola singolarità: Liciana Littizzetto come cavia. Una ulteriore delusione in un festival nel quale ha brillato solo la mancanza di idee degli autori. Silvan era da evitare.
Un aspetto positivo, però, c’è stato: l’esibizione dei quattro finalisti delle Nuove Proposte in un orario finalmente decente, a metà serata. Particolare che ha consentito di apprezzare con maggiore lucidità la capacità canore dei giovani artisti ma soprattutto i testi. La performance di tutti e otto i partecipanti nella categoria giovani è stata di notevole rilievo.
Luciana Littizzetto ha avuto meno spazio per le sue battute ma non ha rinunciato a prendere di mira il maestro Vessicchio in un momento spettacolare posto all’inizio della serata. Abbiamo visto il maestro mascherato al bar insieme alla conduttrice: si è avuta la sensazione che la Littizzetto abbia preso spunto da The Bloody Beetroots che accompagna in questa edizione Raphael Gualazzi.
Uno dei momenti migliori è stata l’esibizione di Gino Paoli. Da Paolo Nutini ci si aspettava qualcosa in più.
Anche questa sera lo spettacolo è stato interrotto dalla solita pubblicità a ritmo continuo. E’ stato riesumato persino lo spot che reclamizza l’ultimo disco di Raffaella Carrà che risale allo scorso novembre. Ma, soprattutto, ogni sera, ci è stata proposta la reclame della fiction di cui sarà protagonista Luciana Littizzetto su Rai1. Titolo Fuoriclasse. Si tratta di un sequel, non si sa ancora quando andrà in onda, ma vale lo stesso ricordarla, ha pensato la prima rete Rai. Per fortuna nella gran melassa di spot che si sono susseguiti, non ha avuto grande visibilità. Il telepettatore era davvero saturo di reclame.
Infine: il termine “bellezza” è stato fin troppo utilizzato e non sempre nel migliore dei modi. Doveva essere un festival finalizzato ad esaltarla, ma il risultato è stato penoso.