La terza serata di Sanremo 2021 è andata in onda in diretta su Rai 1 giovedì 4 marzo e noi vi proponiamo la recensione.
Si è trattato di un appuntamento amarcord come avviene quasi sempre nella tradizione della terza serata della kermesse canora. Un aspetto che è continuato per tutta la lunga durata della serata sanremese.
Sanremo 2021 recensione terza serata
L’alternarsi del nuovo e dell’antico, del moderno e della traduzione, è stato evidente in tutte le varie fasi musicali. Amadeus in qualità direttore artistico e conduttore ha cercato di avvicinare, almeno alla terza serata, un pubblico più trasversale possibile. Ad esempio nel giovedì dei duetti i telespettatori hanno visto un personaggio come Orietta Berti affiancata dalle modernissime Deva, mentre Gio Evan ha avuto accanto alcuni cantanti di The Voice Senior.
La serata è stata una continua profusione di musica intervallata solo raramente da segmenti parlati che si sono accentuati maggiormente nella parte finale della puntata.
Proprio negli spazi conclusivi sono arrivati come ospiti Valeria Fabrizi da Che Dio ci aiuti 6 e Monica Guerritore che ha partecipato al quadro di Achille Lauro insieme ad Emma Marrone. Sempre nella seconda parte è tornato anche Zlatan Ibrahimovic in compagnia di Sinisa Mihajlovic. Un segmento molto labile e blando, palesemente senza contenuti, così come sono state vacue e superficiali le precedenti performance del giocatore del Milan.
Ibrahimovic ha cercato di tirare fuori un’ironia forzata che non fa parte della sua personalità. Ed è stato assecondato nel tentativo, fallito, da Amadeus e dal suo partner Rosario Fiorello. A proposito dello showman siciliano: anche lui si è adagiato maggiormente sull’aspetto musicale. Lo abbiamo sentito interpretare mescolanze di brani secondo uno stile che lui ama tanto ma che non era assolutamente appropriato nella serata festivaliera. Fiorello ha cercato di farsi strada in una puntata piena di musica che si è abbattuta sugli spettatori come una melassa. Infatti in tutta la serata ci sarebbero voluti più intermezzi parlati per bilanciare lo strapotere della musica e la stessa durata della kermesse.
Gli altri ospiti
Amadeus e Fiorello hanno riesumato, soprattutto in questa terza serata, un aspetto caratteristico dei tre Festival di Carlo Conti: invitare persone comuni e dare anche spazio alla malattia. E’ accaduto con la presenza di Antonella Ferrari che ha portato sul palcoscenico di Sanremo la sclerosi multipla. È accaduto anche con la presenza sulla sedia a rotelle del giovane Donato Grande, bomber della Nazionale paralimpica. Momenti emotivi ed emozionanti che hanno cercato di dare un tono più serio alla serata. Amadeus e Fiorello hanno dato spazio anche al teatro e ai grandi problemi che affliggono tutti i lavoratori dello spettacolo. Peccato che era quasi l’una di notte.
Inoltre non è mancata la graffiata politica di Fiorello. Riferendosi alle dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Partito Democratico, Fiorello se ne è attribuita la colpa perché anche Zingaretti si era lamentato del problema delle poltrone all’interno del partito. Lo show man si riferiva naturalmente alle poltrone vuote dell’Ariston.
Senza infamia e senza lode la presenza la presenza di Vittoria Ceretti. Una performance silenziosa che non ha aggiunto nulla ai contenuti della serata. Molto bello anche questa sera il quadro di Achille Lauro tra atmosfere classicheggianti.
Last but not least l’incidente tecnico accaduto a Fasma e Nesli. Inconveniente non degno di una kermesse festivaliera così prestigiosa.