Rai 1 ha trasmesso il film tv Carosello Carosone di cui vi proponiamo la recensione. La pellicola ha come protagonista Eduardo Scarpetta nel ruolo del Maestro Carosone e racconta uno spaccato della vita dell’artista dal 1937 fino al suo ritiro dalle scene e dopo aver suonato alla Carnagy Hall di New York.
Carosello Carosone recensione
Carosello Carosone coniuga atmosfere biografiche e musicali con netta prevalenza dell’aspetto canoro. L’arco di tempo raccontato è stato ricostruito, dal punto di vista dell’ambientazione, in maniera molto artigianale, soprattutto il periodo vissuto oltre confine, dall’Eritrea agli Stati Uniti. Grande approssimazione dovuta anche alla necessità di non spostarsi a causa dell’emergenza Covid.
La notevole superficialità è stata solo parzialmente superata dalla regia di Lucio Pellegrini. Le atmosfere in cui si è svolta la vicenda raccontata sono apparse meno gioiose e goliardiche rispetto a quelle originali in cui si è mossa la canzone umoristica napoletana grazie a Carosone.
La sceneggiatura non riesce, insomma, a comunicare lo spirito trascinante, la vivacità, la gioia che erano propri del maestro. Tutto questo pur restando in un’ottica spettacolare abbastanza accettabile. Ma certamente più malinconica e con qualche lungaggine dovuta proprio alla maggiore prevalenza della musica sul racconto televisivo. Da rilevare anche una approssimazione nello svolgimento della sceneggiatura che è apparsa a tratti scontata e riduttiva.
Il racconto, inoltre, si è svolto quasi totalmente in interni. Gli esterni, anche per difficoltà intrinseche sono ridotti al lumicino.
Naturalmente è stata documentata anche la storia d’amore di Carosone con la moglie. Ma è stato solo accennato il rapporto con il piccolo figlio di lei che, successivamente è stato da lui adottato e ne ha preso il cognome. La sceneggiatura, per una volta non ha insistito sulla vicenda sentimentale che è stata ben inserita in tutto il contesto della storia. E questo è uno dei pregi della storia che si è soffermata anche sull’amicizia che univa Carosone al suo gruppo musicale, tra cui Gegè di Giacomo interpretato da un ottimo Vincenzo Nemolato.
Analisi dei personaggi
Vincenzo Nemolato ha rappresentato al meglio Di Giacomo, grazie anche ad una somiglianza singolare con il componente del sestetto di Carosone che ha poi continuato a portare le sue canzoni nel mondo. E’ stato lui, più ancora che Scarpetta, a documentare la goliardia della canzone umoristica napoletana. Il protagonista ha fatto del suo meglio. Ed ha cercato di entrare nel personaggio con un impegno che, però, non sempre ha avuto una buona resa spettacolare.
Al margine il personaggio di Peter Van Wood interpretato da Nicolò Pasetti. Il film tv ha cercato, soprattutto di ricreare una atmosfera corale anche dal punto di vista della recitazione. Obiettivo non sempre raggiunto.
Resta il buon proposito di aver reso un omaggio a Renato Carosone ed alla sua canzone umoristica napoletana ripresa, successivamente da Renzo Arbore.