Rai 1 ha trasmesso la prima puntata della serie tv Leonardo di cui vi proponiamo la recensione. Nel ruolo del protagonista i telespettatori hanno incontrato l’attore Aidan Turner, mentre nel cast, tra gli interpreti italiani Giancarlo Giannini (Andrea Del Verrocchio) e Matilda De Angelis (Caterina da Cremona).
Leonardo serie tv la recensione
La serie televisiva presenta molti aspetti radicalmente inventati dagli sceneggiatori. Tra questi tutta la vicenda che riguarda il personaggio di Caterina da Cremona. Una rappresentazione completamente fantasiosa che finisce per spiazzare il telespettatore e gettare una luce di incertezza sulla credibilità di quanto raccontato. É come se la sceneggiatura si fosse impadronita di Leonardo Da Vinci e lo avesse trasformato nel protagonista di una soap opera immergendolo in un mondo irreale in cui si avverte molta fragilità strutturale.
A contribuire alla sensazione di scarsa aderenza alla realtà storica anche altri eventi che sono stati romanzati rimandando la sensazione di poca credibilità. Tutto è troppo superficiale nella resa spettacolare e recitativa, immerso in un mondo dove la luce, che è una delle caratteristiche di tutta l’arte di Leonardo, viene invece trascurata. Nonostante l’impegno mastodontico per la ricostruzione delle città di Milano e Firenze, nonostante la notevolissima opera di ricerca delle fonti storiche e biografiche, molto della vita di Leonardo ci viene riconsegnato in tv sotto forma di una sorta di feuilleton medievale.
Peccato. E’ stata persa un’occasione per veicolare un messaggio di cultura italiana nel mondo. Ovvero l’approccio di Leonardo ad un pubblico internazionale che già conosceva l’artista grazie alle sue opere disseminate in tutto il mondo. Se è vero che Leonardo appartiene all’umanità, è anche vero che la sua figura deve essere inserita in un contesto reale e non immaginario. Su questo substrato da telenovela si inserisce una realizzazione altrettanto fantasiosa a cui contribuiscono anche le performance degli attori.
Analisi dei personaggi
Aidan Turner nel ruolo di Leonardo Da Vinci è un artista che non ha nulla del vero personaggio. É un attore moderno che vive nella sua modernità e non riesce mai a raggiungere credibilmente la biografia che ci ha consegnato la storia. Appena sufficiente la sua performance. Certamente un attore italiano avrebbe reso maggiormente, magari con un trucco che evocasse i tratti personali del genio Da Vinci.
Buona la resa recitativa di Matilda De Angelis che riesce a dare al suo personaggio di Caterina da Cremona, molto di fantasia, una sorta di impalpabile credibilità. Ma non basta. Riuscita anche la prova di Giancarlo Giannini nel ruolo di Andrea Del Verrocchio, il primo maestro di Leonardo. Per il resto del cast: si è cercata una coralità recitativa che solo a tratti è stata accettabile.
Infine, si è aggiunta al racconto una atmosfera tra il giallo e il poliziesco. Lo si è fatto con l’indagine su un omicidio in cui viene coinvolto lo stesso Leonardo. Un ulteriore espediente strappa audience con poca, pochissima resa.
sono d’accordo con la caterini ma mi spingo oltre nella critica.L’identita’ di soap opera spicca inesorabilmente su tutta la proiezione.La delusione arriva quando nell’attesa di un prodotto di alto contenuto di regia,sceneggiatura e recitazione ti vedi arrivare un racconto che,anche se ha tratti di veridicita’,ha l’aria di un mieloso polpettone in cui l’unica figura credibile è quella del verrocchio,recitata per altro da uin attore di un livello che nulla ha a che spartire con le altre mediocri figure presenti.INsomma,un prodotto di spessore bassissimo,in tutte le sue sfaccettature,che puo’ andar bene come serial per rete 4 ma non puo’ avere le ambizioni che dichiara.
Assolutamente d’accordo con Marida Caterini e Daisy Lazzeri, aggiungo che Leonardo è stato apprendista del Verrocchio a circa 17 anni e l’unica Caterina nella storia del protagonista era la madre. Quindi si tratta solamente di una “Soap opera” “fake news” ove il nome del genio Da Vinci serve solamente per attirare telespettatori.
Critica acuta e condivisibile, ma troppo benevola. Aggiungerei che al protagonista manca solo cavallo e fucile per essere un cowboy di spaghetti-western: Giannini – unico grande attore presente – ci presenta un Verrocchio gustoso e divertente, ma più una macchietta che un grande artista. Dissento poi totalmente sul giudizio positivo della giovane protagonista: il personaggio – in pratica inventato di sana pianta – non regge, visto che sembra importato direttamente da “un posto al sole”; l’attrice, poverina, non è dissimile da tante graziose commesse dei supermercati, nonostante gli sforzi erculei di costumisti e truccatori. Molti decenni fa ci fu un “Leonardo” con Philippe Leroy: sarà per la bellissima sigla cantata da Ornella vanoni su testo di Leonardo stesso, ma… veramente un’altra cosa.
Mi dispiace ma è un disastro ! Leonardo da Vinci, genio del Rinascimento meritava di meglio di questa serie ridicola e per niente credibile che riempe tutte le caselle del politicamente corretto . Si scopre anche che il maestro era vegetariano… Tutto suona falso, la musa ispiratrice Caterina da Cremona sembra uscita da un reality show … Così come i dialoghi, come ad esempio quando Caterina dichiara quando Leonardo la accompagna «credi che mi faccia costruire una villa in riva al mare?»…..?! A troppo voler entrare in risonanza con le tematiche attuali, il regista si è allontanato troppo dalla realtà storica e ci annoia profondamente.
Leonardo da Vinci, genio del Rinascimento meritava di meglio di questa serie ridicola e per niente cridibile che riempe tutte le caselle del politicamente corretto . Si scopre anche che il maestro era vegetariano… Tutto suona falso, la musa ispiratrice Caterina da Cremona sembra uscita da un reality show … l’attrice e simpatica ma non adatta à una serie di grande Così come i dialoghi, come ad esempio quando Caterina dichiara quando Leonardo la accompagna «credi che mi faccia costruire una villa in riva al mare?». A troppo voler entrare in risonanza con le tematiche attuali, il regista si è allontanato troppo dalla realtà storica e ci annoia profondamente.