Rai 1 trasmette la prima puntata della serie Fino all’ultimo battito di cui vi proponiamo la recensione in anteprima. L’appuntamento è per giovedì 23 settembre alle 21:20 sulla prima rete di viale Mazzini.
Si tratta di una storia che ha come protagonista Marco Bocci nel ruolo del cardiochirurgo Diego Mancini. Accanto a lui nel cast Violante Placido, Bianca Guaccero e Loretta Goggi. Nel cast anche Fortunato Cerlino nel ruolo del boss Patruno.
Fino all’ultimo battito recensione
Il prodotto è apparso subito come una sorta di serie strappalacrime, con una trama abbastanza scontata e ritmi notevolmente lenti.
Arriva con Fino all’ultimo battito un nuovo medical drama e un nuovo Doc che sostituisce Luca Argentero nell’attesa che arrivi la seconda serie di Doc nelle tue mani.
Tutta la storia è incentrata sui successi professionali del protagonista Diego Mancini che non riesce però ad assicurare una vita tranquilla al figlio Paolo che soffre di cardiomiopatia.
Compirà, all’inizio della storia, un errore gravissimo che avrà conseguenze e ripercussioni sulla vita personale e professionale. Farà in modo infatti che nella lista dei trapiantati risulti al primo posto suo figlio Paolo, rubando così il cuore da trapiantare ad una ragazzina di 14 anni.
A questo punto si intreccia una vicenda di criminalità organizzata con protagonista Fortunato Cerlino nel ruolo del boss Patruno. Naturalmente si fa leva sulla malattia dei bambini per suscitare nel pubblico commozione ed emozione.
La malattia dei bimbi infatti ha una lunga tradizione nella fiction italiana. Basti pensare a Braccialetti Rossi di cui Fino all’ultimo battito conserva qualche atmosfera.
Non esiste però la leggerezza sella serie di Rai 1 e la regia di Cinzia th Torrini è sempre abile e pronta a soffermarsi sulle scene più drammatiche. I primi piani dei personaggi sono infatti riproposti con insistenza continuativa.
Siamo dunque alla riproposizione di un medical drama che ha la pretesa di ispirarsi a storie realmente accadute senza però che sia una vicenda tratta da un fatto vero. Insomma una miscellanea di argomenti in cui sono inseriti anche i problemi adolescenziali per poter carpire anche questa fascia d’età, ovvero il pubblico più giovane.
I personaggi
La fiction è stata realizzata con un dispiego di mezzi economici non indifferente. Buoni gli esterni che salvano il prodotto.
Per quanto riguarda la recitazione, la credibilità di Marco Bocci è messa a dura prova dalla mancanza di una coralità recitativa. I personaggi infatti non sono inquadrati in un contesto unico ma hanno come solo obiettivo quello di penetrare nel cuore dei telespettatori. Insomma un vero e proprio prodotto strappa audience.
Accanto a Marco Bocci, Violante Placido cerca di dare il meglio di se stessa mentre Bianca Guaccero interpreta un personaggio a metà strada tra il bene e il male. La sua recitazione è abbastanza sostenuta e non ha la credibilità di un personaggio realistico.