È andata in onda la seconda serata di Sanremo 2022 di cui vi proponiamo la recensione. Migliore la seconda per Amadeus che ha ospitato Checco Zalone ed ha anticipato i tre conduttori del prossimo Eurovision Song Contest in calendario a Torino dal 10 al 14 maggio 2022.
Ospitando Laura Pausini, abbiamo visto l’artista accanto a Mika e Alessandro Cattelan. È stata l’occasione per Amadeus di dare un annuncio che si attendeva da tempo: sono proprio loro i tre padroni di casa della manifestazione canora europea.
Sanremo 2022 recensione seconda serata
Il primo ospite nel secondo appuntamento della kermesse canora è stato Checco Zalone, al secolo Luca Pasquale Medici. Tre i suoi interventi. Il primo è stato una rivisitazione della favola di Cenerentola alla maniera calabrese, una versione irriverente che ha fatto molto discutere i social network, ma con la quale Zalone ha voluto mettere all’angolo il falso perbenismo che purtroppo ancora pervade la società.
Nel secondo intervento ha interpretato un rapper sui generis di nome “Ragadi” presentando i suoi due assistenti come “Cisty” e “Fellea“. Ha voluto rappresentare la parodia del rapper impegnato che proviene da quartieri periferici milanesi. Insomma l’intenzione era di smontare il cliché del rapper disagiato che si presenta in televisione.
La staffilata ai virologi, star del momento, è arrivata nella terza incursione quando ha impersonato un finto cugino virologo del cantante Al Bano, Oronzo Carrisi. L’idea non è stata originale. Intanto, nell’ultima parte dell’intervento, Zalone ha interpretato un brano sulla fine della pandemia e sul possibile futuro da poveri che attenderebbe i super soloni virologi presenti da due anni in video. L’idea è stata quasi certamente mutuata dai tre virologi: Pregliasco, Crisanti e Bassetti che hanno cantato insieme, ad Un giorno da pecora, un motivo dedicato alla necessità di vaccinarci per sconfiggere definitivamente il Covid, sulle note di Jingle Bells. Era il periodo natalizio.
Riteniamo che gli interventi di Checco Zalone siano stati più incisivi di quelli di cui è stato protagonista Rosario Fiorello. Almeno ha rappresentato una novità.
Da sottolineare che la scaletta della prima serata è stata indubbiamente migliore perché, soprattutto nella prima parte, si sono concentrate le performance degli artisti facendo in modo che non si giungesse a tarda notte con le ultime interpretazioni. Insomma, nella seconda serata, si è dato più spazio allo spettacolo.
Lorena Cesarini
La seconda co-conduttrice al fianco di Amadeus nella serata del 2 febbraio 2022 è stata la 34enne Lorena Cesarini. È conosciuta per aver partecipato con successo alla serie Suburra. Da segnalare il monologo iniziale quando ha espresso la sua gioia per essere stata chiamata da Amadeus. Ma anche il suo dolore per essere oggetto di frasi a sfondo razzista.
È stato un momento emozionante che ha commosso la stessa protagonista. La Cesarini infatti non ha saputo trattenere qualche lacrima e la commozione, rappresentando un esempio di come ancora oggi il colore della pelle può essere un deterrente. Parlando di insulti razzisti e di haters, la Cesarini ha offerto un momento di riflessione su uno dei più gravi problemi della nostra società. Buono il monologo ma avrebbe dovuto essere collocato più in là nella puntata, e non ad inizio spettacolo quando c’era bisogno di maggiore leggerezza.
A mio modesto parere l’intervento della Cesarini non è stato molto adatto a uno spettacolo come il festival che dovrebbe rappresentare un momento di relax e divertimento dopo tutto quello che abbiamo vissuto con la pandemia. Il problema del razzismo è saputo e risaputo come pure quello della omosessualità, quindi inutile ribadirlo. Meglio parlarne in trasmissioni “impegnate” dove anche gli spettatori possono esprimere il loro parere.
Se l’Italia è una Repubblica Democratica che riconosce il diritto della libertà di pensiero, parola ed espressione, credo che non sia contestabile questo diritto. Si tenga però anche presente che il Festival di Sanremo è originariamente il ‘Festival della Canzone Italiana’, e non sopraffare questo Tema per altre finalità. Paolo Piovaticci.