Pur riconoscendo, in ogni edizione, la volontà di cercare segni di cambiamento, il telespettatore trova nella top ten dei vincitori, i medesimi show divenuti “seriali”, da Le Iene, a Striscia la notizia, a L’Eredità. A Striscia va riconosciuto il merito di sapersi reinventare di anno in anno, ma, ad esempio, pur considerando Carlo Conti la familiare professionalità e la sobria eleganza di un tempo, va detto che “Tale e quale show” premiata anche dal pubblico come miglior trasmissione televotata, non è altro che la rivisitazione di un mix di format del passato, tra cui Re per una notte.
Mancava Zelig, quest’anno nella top ten. Purtroppo il programma con la nuova gestione di Teresa Mannino e Michele Forest, non è riuscito a trovare la nuova linfa vitale, necessaria per reinventare una formula dopo l’uscita di Claudio Bisio. E’ invece, entrato tra i primi dieci programmi dell’anno, ill talent X Factor, come rappresentazione della nuova realtà della tv a pagamento, alternativa al piccolo schermo generalista. Ma è ancora poco. Oggi si sta affermando un modo di fare tv più alternativo, proposto dalle emittenti digitali che pure sono sintomo di un importante cambiamento.E questi giovanissimi canali, dalla prossima edizione, concorreranno a pieno diritto per entrare nei “magnifici dieci”.
Altro esempio di ripetitività è rappresentato da Italia’s got talent, in onda su Canale 5. Il singolare talent quattro anni fa, è stato la novità televisiiva Mediaset e da allora, puntualmente, entra nella classifica dei dieci migliori programmi, Non solo, ad anni alterni conquistano riconosciementi trasmissioni come Report, La vita in diretta. Mentre i classici programmi della tv generalista sono l’esempio eclatante di una realtà televisiva rassicurante che nessuno ha il coraggio di cambiare.
Il messaggio lanciato ancora una volta dal Premio Regia Televisiva, nato nel 1960 da un’idea di Daniele PIombi, è immediato: la nostra tv è vecchia, risente di un immobilismo pericoloso dal quale nessuno cerca di liberarsi per il timore di perdere ascolti. Quindi si va sul sicuro. E si fanno diventare seriali, trascinandoli di edizione in edizione, prodotti baciati dal successo iniziale. Come già detto, Striscia la notizia rappresenta una realtà a parte, in quanto, essendo un Tg satirico, riesce a evolversi naturalmente, con il variare degli spunti offerti dalla società, dalla politica, dall’intrattenimento televisivo. Ma non sempre è così.