In un format di valore e di qualità, l’alternarsi dei presentatori non dovrebbe inficiare la resa dello spettacolo, affidato, nel caso di Zelig, alle performance dei comici che si alternano. sul palcoscenico. Nella struttura dello show qualcosa cominciava già a scricchiolare da alcuni anni. Paola Cortellesi, sopraggiunta al posto di Vanessa Incontrada, aveva cercato di dare nuova linfa vitale, proponendosi in maniera più incisiva nel ruolo di spalla. Ma la necessaria intesa tra padroni di casa era oramai compromessa.
L’elemento fondamentale che non convinceva da tempo e che non ha convinto neppure nell’edizione appena conclusa, è stata la mancata aderenza dei contenuti all’evolversi della società e dei gusti del pubblico. I comici non hanno saputo interpretare le esigenze del rinnovamento, del cambiamento, dei nuovi modi di comportarsi e di comunicare. Sonoi rimasti ancorati ad un linguaggio tradizionale, ingessato in schemi già visti. Un esempio? la comicità di Sconsolata e dello stesso Joele Dix che è intervenuto nella puntata conclusiva senza convincere e con argomentazioni comiche non significative.
I due nuovi padroni di casa, Teresa Mannino e Michele Forest non hanno mostrato lo spessore e la capacità necessari per imporsi e riformare lo show. Certo, hanno fatto quel che potevano, ma adesso, a conclusione del ciclo, ci si trova di fronte allo stesso dilemma dello scorso anno: Zelig deve cambiare, deve trovare una nuova formula. In che modo? Nell’unico possibile: adeguare i contenuti ai tempi attraverso una selezione più attenta dei protagonisti. Gli autori storici, dopo l’esperimento fallito, hanno una responsabilità in più: Zelig o cambia pelle radicalmente, oppure è meglio che chiuda i battenti.
C’è un ulteriore aggravante a carico di questa edizione: il ricorso, troppo spesso, a parolacce e ad una volgarità che non è mai stata la cifra del programma. E quando si ricorre alla volgarità, ai doppi sensi, significa che si è toccato il fondo nel tentativo di riacciuffare gli spettatori perduti. Insomma, ci si abbassa a stratagemmi grossolani ma ritenuti validi per accattivare il pubblico.
Infine: l’ultima puntata. Gli ascolti hanno fatto registrare il 14,74% di share con 3.683.000 spettatori. Il momento più gradevole è stato l’incontro tra il vero Marco Mengoni e la sua parodia interpretata da Giovanni Vernia. Il duetto canoro e spettacolare, però, non è riuscito a salvare la dignità dello show.