Insomma non viene trascurato nulla che possa impressionare. Ma siamo in prima serata e il pubblico infantile, ancora psicologicamente fragile, staziona davanti al piccolo schermo. Spesso attratto dagli enigmi e dall’angosciante fioritura del darkness che circonda gli argomenti trattati. Uno di questi, battuto con ricorrente frequenza, è la presenza degli alieni tra noi. In ogni edizione, il programma torna ossessivamente sugli stessi argomenti. E nulla è cambiato con l’avvicendarsi dei conduttori, Enrico Ruggeri, prima, Raz Degan dopo, e oggi Paola Barale.
Ho avuto modo di incontare madri preoccupate per i figli, bambini e adolescenti che, impressionati dai contenuti di programmi come Mistero, hanno paura del buio, non vogliono dormire a luce spenta e, solo se opportunamente stimolati, riescono a confessare i motivi di tali timori Il lavoro che devono fare i genitori per cercare di rassicurarli e riportarli ad una corretta concezione della quotidianeità è lungo e laborioso. Ma nessuno ne parla
Forse Mistero sarebbe stato più adatto ad una seconda serata, magari sfrondato di una buona dose di voyeurismo sull’occulto che fa sempre presa sull’immaginario del pubblico. L’impressione è che Italia 1 abbia voluto avere il suo Voyager da prima serata.
Quest’anno la gestione è di Paola Barale. Accanto a lei ci sono Marco Berry, Daniele Bossari e Jane Alexander che si comportano come se avessero, in esclusiva, la chiave per la risoluzione di enigmi millenari. Paola Barale appare truccata come una vampira uscita dalla saga di Twilight: occhi fissi nel vuoto, comportamento da spirito guida. A rendere più impressionante la trattazione dei singoli casi e dei vari misteri, le musiche di sottofondo, inquietanti, da pellicole alla Dario Argento.
In primo primo il viaggio di Jane Alexander nei sotterranie di Parigi, dove l’inviata ha camminato su mucchi di ossa umane accatastate nelle catacombe illuminate dai riflettori. Sto toccando delle ossa umane, che cosa allucinante, esclamava la Alexander prendendole in mano e mostrandole alla telecamera. Dà i brividi la disinvoltura di simili affermazioni.
La sensazione finale è di una ricercata esagerazione a fini d’audience. Personalmente non credo assolutamente ai cosiddetti Misteri. La spiegazione di ogni evento, anche il più difficile da comprendere, spesso è molto più vicina di quanto si pensi, ma la si allontana perchè l’incerto, il dubbio, hanno quel fascino subdolo che la verità scientifica non può avere.