Tutta la seconda parte del programma, Giletti l’ha dedicata a quello che ha definito “il matrimonio del secolo”. Ha mandato a Venezia, sede dell’evento, i suoi inviati ed ha ingaggiato Enzo Miccio come lookologo ufficiale del mega- matrimonio. Certo, ci si attendeva una personalità di maggior impatto mediatico internazionale, ma Giletti ha puntato sulla notorietà più casereccia del personaggio di Real time.
{module Google richiamo interno} La sezione de L’Arena con protagonista la politica e i consueti problemi made in Italy hanno dovuto cedere il passo. Giletti li ha sbrigati in tempi veloci, come una incombenza necessaria. Subito dopo arriva il gran salotto del gossip con tutti sguinzagliati sulle tracce dei divi di Hollywood. Giletti ha dimostrato la faccia nascosta della sua professionalità, una bravura da far invidia alle ex Amiche del sabato o ancora alla Silvia Toffanin di Verissimo. Ha coinvolto, nella corsa al pettegolezzo, il recente matrimonio di Elisabetta Canalis e persino Francesca Pascale ospite del gay village, in una sequenza di situazioni con Vip molto conosciuti al grande pubblico. Ma nonostante i mezzi e gli sforzi, degli sposi hollywoodiani, nessuna traccia.
I particolari dell’inseguimento a Clooney sono stati degni anche di un salotto alla Barbara D’Urso che, in contemporanea va in onda su Canale 5. Si notava, In Giletti, lo sforzo di catturare il pubblico, nel timore che, telecomando alla mano, potesse cambiar canale e migrare sulla concorrenza.
Comportamenti non consoni ad un giornalista impegnato che ha fatto della discussione sulla politica e i mali dell’Italia la propria bandiera professionale. Ma i tempi sono cambiati e anche L’Arena, tingendosi di gossip, si adegua.
Non solo: la seconda parte ha ospitato come al solito un personaggio del mondo dello spettacolo. Ma, per la prima puntata, si è scelto un sex symbol di casa nostra, “un bello ma serio” lo ha definito Giletti. Si tratta di Luca Argentero venuto a pubblicizzare il film in uscita, “Fratelli unici”.
Insomma, la sensazione è di una brusca sterzata de L’Arena verso tematiche meno impegnative e più accessibili al grande pubblico stanco di dibattiti politici.