Alessandro Preziosi, il principe Leon (la Bestia) appare subito poco credibile nel ruolo del cattivo della favola.Una parte che non gli è congeniale e nella quale il pubblico non lo riconosce. Blanca Suarez che interpreta Bella, sorride più che recitare sforzandosi di avere l’aria ingenua della protagonista della fiaba. Andy Luotto, lo zio di Leon, ha reso credibile un personaggio singolare. Francesca Chillemi è senza infamia e senza lode nella parte della cameriera Corinne.
{module Google richiamo interno}I contorni della fiaba rivisitata ci sono tutti, le atmosfere sono suddivise in bucoliche quando di tratta di paesaggi e misteriose quando le riprese si svolgono all’interno del castello dove vive il principe. Molti esterni, inoltre, appaiono quasi come scorci presepiali: il che non guasta per il periodo festivo nel quale si è scelto di mandare in onda la fiaba. Ma sono ben presenti anche gli ingredienti della soap opera negli intrigli e i misteri che solo alla fine si dipaneranno.
Naturalmente la rivisitazione in chiave settecentesca, ha trasformato la Bestia della fiaba in un principe sfigurato da un incendio che gli ha portato via la giovane moglie e la bellezza sfigurandogli il volto. L’aspetto più “moderno” della storia, secondo gli sceneggiatori, consiste nel gioco amoroso, nella scommessa fatta da Leon di sedurre Bella nel corso di tre settimane. Ulteriore cattiveria del principe, selvaggio, brutale, abituato a prendersi con la forza tutto quello che vuole. Un forte elemento da telenovela.
Questo è un risvolto che si poteva evitare, visto che il prodotto è rivolto alle famiglie, come sottolinea la pubblicità di Rai1. Si poteva, insomma restare più legati ai sentimenti e meno alla sensualità violenta evitando dialoghi espliciti e la situazione di conflitto amoroso venutasi a creare tra Leon, Bella e la cugina Helene che da sempre è innamorata del principe.
Tutta la seconda parte della puntata d’esordio, infatti, è stata caratterizzata dal tentativo di Leon di sedurre Bella. In un gioco di equivoci che non fa comprendere dove finisce il gioco e dove inizia, invece, il vero innamoramento di Leon.
Fortunatamente, alla fine, il bene vince sempre sul male, come in ogni fiaba che si rispetti. Ma si deve passare anche attraverso la morte, affinchè il bene possa trionfare: e anche questo non è un messaggio positivo.