Eppure non si è notato quel quid indispensabile a far scattare il coinvolgimento e a dare alla serata una specifica identità. Mancava il soffio vitale che infonde l’anima ad uno spettacolo.
Innanzitutto la parte introduttiva è stata troppo lunga: l’intenzione di far conoscere le canzoni e gli interpreti al pubblico poteva essere apprezzabile. Ma la dilatazione temporale e la reiterazione degli interventi l’hanno resa purtroppo noiosa, col rischio di allontanare persino gli spettatori da Rai1. Un errore da non ripetere. E meraviglia che lo stesso Conti così attento ai tempi dello spettacolo, non se ne sia accorto.
{module Google richiamo interno} Tra le vallette di Conti, solo Emma è riuscita a salvarsi e a comportarsi in maniera dignitosa. Arisa è apparsa spesso come una sorta di “ragazzino impertinente”. Rocio Munoz Morales oltre alla bellezza deve ringraziare il suo legame con Raoul Bova che, sicuramente, le ha consentito di arrivare sul palcoscenico dell’Ariston. Una presenza del tutto insignificante e spesso persino noiosa. Tra le peggiori “vallette” viste sul palcoscenico dell’Ariston: solo una bella statuina.
La nazional popolarità ha trionfato con il ritorno di Al Bano e Romina. dopo 24 anni sono apparsi patetici e spesso persino imbarazzati. Leggera caduta di stile di Carlo Conti quando ha sollecitato il cantante di Cellino San Marco a dare un bacio alla sua ex moglie. Un momento che poteva essere evitato.
Il primo ospite comico, Alessandro Siani, è sembrato, in alcuni passaggi, al di sotto delle proprie capacità professionali. Qualche battuta, infatti, era già stata proposta in altre occasioni televisive. E si è notato anche qualche momento di incertezza. Il tutto, però, è stato superato dal gesto di devolvere il suo cachet a due ospedali pediatrici.
Infine: non ha assolutamente convinto l’intervento dei Boiler. Il gruppo che ironizza sulla professione giornalistica, proveniente direttamente da Zelig, ha riproposto un repertorio scontato, all’insegna di una ironia davvero inesistente. Il palcoscenico del teatro Ariston avrebbe meritato molto di più. E meraviglia che Conti non lo abbia notato. Anche l’intervento di Rocco Tanica dalla sala stampa non era certo originale e ha ricordato lo stile di Gianni Ippoliti e della sua scontata rassegna stampa.