Tutto è stato confezionato ad arte per ingigantire il peso (e probabilmente anche il già sostanzioso cachet) di Fabio Fazio.A giocare un ruolo determinante il nuovo asse Rai1- Rai3 con a capo Giancarlo Leone e Andrea Vianello rispettivamente responsabili delle due reti. Leone si è assicurata la presenza di Fazio sul palcoscenico di Sanremo 2014, nel tentativo di bissare i notevoli risultati d’audience della scorsa edizione. Ma ecco la contropartita: “Che tempo che fa?” in versione domenicale si dilata, occupando la fascia dalle 20,10 alle 22,30 circa. Il che ha significato spostatare un monumento di Rai3 come “Report” di Milena Gabanelli al lunedì, stravolgendo la connotazione del prime time festivo della terza rete. Stesso destino per Riccardo Iacona e la sua “Presa diretta” quando non c’è la Gabanelli.
Questo significa che la “longa manus” di Fazio è arrivata anche sulla rete leader di viale Mazzini acquistando un potere decisionale estremamente significativo che forse va al di là dell’immaginabile. Fabio, secondo indiscrezioni, assieme a Luciana Littizzetto, sta lavorando già da tempo all’edizione del prossimo Festival, facendo e disfacendo tele spettacolari (e non solo) che sfuggono a noi comuni mortali spettatori. Sarebbe fanta-spettacolo immaginare il signore di Che tempo che fa? che rosicchia credibilità, spazio e personaggi al concorrente di punta della prima rete, Bruno Vespa? Saremo nel mondo fantasy se pensassimo che queste “grandi manovre” siano finalizzate a spostare la “terza Camera” ovvero Porta a porta, dalla prima alla terza rete?. Non potendo “toccare” Vespa, lo si declasserebbe in questo modo.
Reale è invece, l’assenza di nuovi personaggi nei palinsesti autunnali. I conduttori si spostano da un programma all’altro secondo l’intramontabile formula politica dei ministri che, abbandonata una poltrona, ne vanno ad occuipare un’altra, restando sempre in ballo. Penalizzata anche “la quota giovanile” dei presentatori, quasi del tutto inesistente nelle fasce orarie più pregiate.
Anche i programmi sono (quasi) sempre gli stessi, si avvicendano in una serialità infinita che non concede scampo a nuove idee, ammesso che ci fossero. Da “Tale e quale show” a “Ballando con le stelle“, da “Affari tuoi” a “L’Eredità”, tutto si ripropone in maniera statica, solo con qualche cambio di “faccette”. Nessuno, in tempi di crisi, ha voglia di rischiare. Agli investitori pubblicitari si offrono prodotti “sicuri” già baciati dal successo dell’Auditel.
In quest’ottica, Rai1 si adagia sui propri allori (ovemai esistessero), Rai2 sperimenta di nuovo la fiction italiana e Rai3, rivoluziona il proprio palinsesto tra domenica e lunedì, come abbiamo già sottolineato. Una mossa che potrebbe anche rivelarsi un boomerang. “Report” e “Presa diretta” avevano un pubblico fidelizzato nella serata festiva. Sbatterli al lunedì sera potrebbe significare la perdita di un numero consistente di spettatori, abituato, in quella giornata a puntare altrove il telecomando.