Cominciamo dall’ex Miss Italia Francesca Chillemi. Ci sono sue colleghe che, nonostante anni di set, di lezioni, non riescono a dare prova credibile delle loro capacità interpretative. Lei ci ha provato, si è sforzata, ha studiato, ha impegnato tutta la sua buona volontà. Il fatto che non sia riuscita a raggiungere risultati positivi, non la condanna. Con un linguaggio scolastico, potremmo dire che l’allieva più di così non può fare.
Ma il problema non è la recitazione: è la banalità della fiction, la fragilità dell’idea, il contesto semplicistico di commedia romantica. E’ tutt’altra cosa la romantic comedy, ha una dignità, un passato, si basa su sceneggiature autorevoli e situazioni credibili. Un genere che è stato un filone cinematografico hollywwodiano di grande successo. Invece, in Sposami, il pretesto per costruire la commedia sentimentale è degna dei romanzetti rosa traboccanti di mielosa retorica.
Due giovani sposi, già con il matrimonio fallito alle spalle e in attesa di divorzio (La Chillemi e Pecci) si ritrovano, loro malgrado, a lavorare insieme in una sorta di tenuta dove si preparano matrimoni, di proprietà di una zia malata.Grazie zia! grideranno di certo i due ex sposi quando si saranno riconciliati, alla fine delle sei puntate previste. Il fatto è che la parente è Lisa Gastoni: il pubblico più anziano la ricorda nella commedia erotica del 1968 dal titolo appunto Grazie, zia. L’unica che ha tentato di recitare.
Non si capisce come reggeranno le altre cinque puntate su uno schema così flebile e quali sorprese ci riserva la sceneggiatura intrisa di atmosfere da intrattenimento: si va da Sposami adesso, lo show condotto anni fa da Antonellla Clerici su Rai1 in cui coppie pronunciavano in diretta il loro “si”, a Per tutta la vita il recente insuccesso della prima rete, bloccato dopo la seconda puntata.
Certo, Rai1 aveva intenzione di ammiccare al pubblico giovanile con questa fiction. Francesca Chillemi è giovane, bella come un’ex recente Miss Italia può esserlo, e sicuramente si è sforzata di entrare nel personaggio, con uno studio matto e disperatissimo. E’ la sua prima volta da protagonista, quindi una seconda chance le va data. Daniele Pecci è troppo smaliziato come interprete di prodotti romantici. Lui che dovrebbe diventare il Gabriel Garko di viale Mazzini, non è credibile nel ruolo del fresco maritino che si fa trovare a letto con l’amante, dalla giovane moglie innamorata.
Conclusione: la prima puntata ha raccolto 4.221mila spettatori e uno share del 15,43%. Su Canale 5 esordiva Ris Roma 3 che ha vinto (facilmente) la serata conquistando 4.380mila spettatori e il 16,82% di share