Ambra si presenta vestita da maliziosa collegiale. Ma possiede una cultura mastodontica sul sentimento più antico del mondo. Rimanda all’adolescente di Non è la Rai solo vagamente. Poi si trasforma in una maestrina solo apparentemente low profile che, invece, nasconde una pretenziosità gigantesca. Si pone altezzosamente al di sopra della formula del programma, sorride con sufficienza, anche quando non partecipa all’intervista o alla discussione, fa sentire la propria presenza come un ectoplasma che vaga nello studio e si manifesta a suo piacimento.
Il programma è basato soprattutto sulle parole. Quelle parole tanto care a Gramellini da quando gestisce, sempre su Rai 3, il programma Le parole della settimana. Parole usate e abusate, che si materializzano persino nelle lettere di una consunta rubrica rosa: La posta del cuore. E qui troppi pericoli sono in agguato: quando i due padroni di casa le leggono, si viene proiettati, quasi magicamente, nello studio defilippiano di C’è posta per te dove la retorica dei sentimenti si manifesta, nella voce, mai incrinata dalla commozione, della conduttrice che annienta la volontà dei telespettatori di cambiar canale. Non è accaduto, però a Cyranò da cui, immaginiamo, ci sia stata una lenta ma inesorabile fuga.
Chissà quanto il povero Edmond Rostand si sarà ribellato vedendo il suo capolavoro letterario mortificato, con tanta superficialità, in un programma televisivo.
L’amore, dicevamo. Quel sentimento che viene sottolineato da espressioni roboanti come “Le paludi del tradimento” per indicare uno spazio in cui una coppia racconta, in incognito, la propria esplosiva passione d’amore o come “Il continente dell’amore materno”. Questo è stato il momento più emozionante: in studio la signora Emanuela Trevisan, che ha perso la figlia nell’incendio della Grenfell Tower di Londra, ha raccontato con ammirevole dignità il dolore che l’ha devastata. Una tragedia dalla quale, sono le sue parole, non si esce, si sopravvive soltanto.
Il sesso è arrivato con la lunga intervista fatta su una chaise longe a Ornella Muti. Così distesa, l’immaginazione è subito scappata in fondo a quel mare immaginario dove l’attrice ha interpretato Ingrid la Sirena centenaria nella fiction omonima di Rai 1. Contegno da star, certezza di rappresentare uno scrigno pieno d’amore, superiorità di una filosofa dei sentimenti. Eccola pronunciare frasi dinanzi alle quali Rocco Siffredi impallidirebbe e dovrebbe cambiare mestiere: amo molto i baci, più di tutto il resto. Una seduta psicanalitica sapientemente studiata a tavolino.
E poi le atmosfere, l’arredamento dello studio con il divanetto bianco dove i due conduttori si accomodano per elargire con amorevolezza genitoriale la propria sapienza.
Troppo lunga la durata. Un programma di questo tipo deve concludersi entro un’ora.
Infine: spesso venivano in mente le trasmissioni di Fabio Fazio, tra cui Vieni via con me. D’altra parte Gramellini è stato “allievo” di Fazio che lo ha lanciato consentendogli adesso di camminare con le proprie gambe. Peccato che spesso, abbia bisogno di un bastone. Per fortuna c’era Margherita Vicario con i suoi intermezzi musicali.
Mi è piaciuto molto un po’ di gente colta e preparata fa bene alla salute
Bel programma stupenda l’intervista allaSig.ra Muti,finalmente cultura preparazione ci voleva proprio sono felice d’averlo visto.Brava Ambra…e naturalmente bravo Gramellini
Sempre bravissimo Gramellini. Mi piace il suo stile: semplice e profondo, serio e faceto, da persona colta ed educata. In una televisione urlata, sgrammaticata ed aggressiva questa è una lezione di stile. Bravissima Ambra: sta dimostrando un tatto ed una serietà eccezionali.