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La sensazione per il telespettatore che faceva zapping tra L’Arena e Domenica Live, è stata di assistere alla visione di un “prodotto precotto” da una parte, e di un’intervista viva dall’altra.
Francesco Sicignano ha dato la netta sensazione di non essere impressionato dalle telecamere, quasi avesse una frequentazione con la tv. La foga del discorso e i toni alti della discussione creati soprattutto dagli interventi di Sansonetti, hanno fatto sfociare questo lungo segmento del programma in un talk pieno di parolacce che potevano essere certamente evitata.
Su Rai 1 Massimo Giletti gestiva il dibattito in studio con gli ospiti, tra i quali la giornalista Myrta Merlino e l’avvocatessa Giulia Bongiorno. Il conduttore si è districato tra le parole del pensionato e i commenti dei suoi ospiti, mentre la D’Urso si fregiava della presenza in diretta di Sicignano ed è intervenuta molto raramente nella discussione, incurante del linguaggio e dei toni esagitati che man mano aumentavano sempre più.
È stato l’intervento del figlio di Sicignano a placare le atmosfere calde che si erano create in studio. L’inviata del programma sul posto, ha infatti intercettato una lamentela del figlio del pensionato. L’uomo sottolineava che il padre è reduce da due ictus, e non poteva agitarsi in quella maniera. Ad un certo punto, si è sentito molto flebilmente un commento: “Lo state provocando”.
Casi di ubiquità televisiva sono sempre più frequenti sul piccolo schermo, e sono avvenuti soprattutto nei due talk show L’Arena e Domenica Live.
Un caso per tutti: quello di “zio Michele” (ci riferiamo all’omicidio di Sara Scazzi e al delitto di Avetrana). Giletti, nelle puntate in cui si occupava dell’omicidio della ragazzina, aveva sempre registrazioni che riguardavano l’interessato. La D’Urso invece, lo ospitava in collegamento, e dandogli del “tu”, parlandogli con una discutibilissima familiarità, e spesso dando la sensazione di volerne quasi giustificare il comportamento.
La conduttrice di Domenica Live ha ostentato questa parte del suo talk show con la consapevolezza di avere ancora una volta avuto la meglio sulla concorrenza. Ma Giletti, nonostante i toni populistici assunti negli ultimi tempi, ha gestito meglio il dibattito senza scadere in volgarità e utilizzando un linguaggio pulito.