Per una forma di “rispetto” nei confronti del conduttore di Domenica In, la conferma ufficiale l’avrebbe fatta Costanzo nel contenitore di Rai 1 che sarebbe iniziato di lì a poco.
Questi tre nomi si uniscono agli altri che la conduttrice aveva già anticipato in una serata speciale di Porta a porta con Bruno Vespa.
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Massimo Giletti ha dimostrato di essere un vero e proprio promoter per i principali programmi di viale Mazzini. Non si è fatto sfuggire l’occasione di ospitare la Carlucci per non essere da meno del collega Vespa, ma oggi ha fatto ancora di più. Ha ospitato nel primo segmento dedicato ai protagonisti dello spettacolo, Luisa Ranieri.
L’attrice era già stata a Porta a porta, che aveva dedicato alla fiction di Rai 1 Luisa Spagnoli, in onda il primo e due febbraio, una puntata monografica. Oltre Luisa Ranieri, Vespa aveva anche invitato l’ultima discendente dell’imprenditrice divenuta famosa per i Baci Perugina e la catena di abbbigliamento femminile che ancora oggi vanta numerose filiali in tutto il mondo.
L’intervista a Luisa Ranieri è stata abbastanza lunga e centrata innanzitutto sulal fiction, di cui sono stati mandati in onda piccoli ma significativi frammenti. Addirittura Giletti, sfoderando tutti i complimenti possibili nei confronti della sua ospite, l’ha paragonata alla Sophia Loren degli anni 2000. La Ranieri ha svelato che avrebbe voluto diventare magistrato, ma ha dovuto superare il suo timore di parlare in pubblico attraverso un corso di preparazione teatrale che poi l’ha portata in tutt’altra direzione. E per concludere lo spazio concesso allo spettacolo anche in questa puntata, l’ultima intervista de L’Arena ha avuto come protagonista Luigi Di Maio, vice presidente della Camera.
Con lui Giletti ha ripreso quei temi non solo politici di cui si era già occupato nella prima parte del programma. Infatit la puntata si era aperta con un lungo dibattito su temi come l’assenteismo nei comuni, le consulenze pubbliche e i permessi per malattia. Tra i casi segnalati, c’è quello dell’autista dell’ Atac che, pur essendo in malattia, la sera faceva l0’imitatore di Franco Califano in alcuni locali della capitale.