L’approfondimento di Quarto Grado apre la puntata del 24 maggio con il caso di Debora, la ragazza che ha ucciso il padre violento. I diversi punti di vista degli ospiti in studio trovano un punto comune nel sostenere che la violenza domestica subita dalla ragazza e dalla madre, nota a tutti i vicini non doveva essere taciuta.
Un padre amato ma di cui Debora aveva così tanta paura da dormire con un coltello sotto il cuscino. Se da un lato è comprensibile il clima di terrore all’interno della casa, meno comprensibile è la reazione delle persone che, pur sentendo e sapendo che da 20 anni Lorenzo picchiava la moglie, hanno taciuto: i panni sporchi si lavano in famiglia… No, nemmeno il procuratore, che ha lasciato intendere che il caso sarà archiviato come legittima difesa, anche lui ritiene la comunità responsabile di questa morte.
Lorenzo Sciacquatori era un pugile: dopo aver lasciato la professione, ha scaricato sulla moglie e la figlia quella frustrazione che lo aveva portato alla droga e all’alcolismo. Tutti lo vedevano camminare ubriaco a prima mattina, eppure il giorno dei funerali, la comunità lo ha salutato come fosse un eroe. Una reazione incomprensibile per certi versi che Carmelo Abbate spiega come la reazione della comunità di Monterotondo, un piccolo paese, in cui la gente ha rifiutato l’etichetta di omertà, non come un’accusa a Debora, assente ai funerali del padre insieme alla madre.
La cronaca, purtroppo, offre molti argomenti che puntualmente Gianluigi Nuzzi approfondisce e affronta nel talk Tv di Rete 4, insieme ad Alessandra Vieri e al team di esperti e opinionisti. L’omicidio di Anastasia e Biagio, un caso agghiacciante che sembra un episodio di Criminal Minds. Mostrare i particolari e l’efferatezza, non scade mai nel vuyerismo ma risulta necessario alla narrazione dei fatti affinchè il pubblico possa farsi un’idea precisa di come sono andati i fatti.
Solo a tarda ora, quasi in chiusura, Gialuigi Nuzzi ricostruisce il delitto del professore che con grande lucidità ha organizzato la trappola mortale per la donna che dice di aver amato e del suo compagno da cui aspettava un bimbo.
Anastasia e Biagio,uccisi da Stefano Perale come in un episodio di Crminal Minds. Un omicidio premeditato, organizzato come la tela di un ragno che non dà scampo alle mosche. E’ importante sottolineare la premeditazione e soprattutto la lucidità del professore, affinchè non si possa ribaltare la sentenza di primo grado che lo ha condannato all’ergastolo. E’ questo il motivo della presenza in studio della sorella e del cognato di Biagio che chiedono giustizia per la perdita, ma anche perchè l’uomo non possa mai più mettere a rischio la vita di altre persone.
E’ un caso agghiacciante, di cui possiamo vedere, attraverso i video fatti dallo stesso professore. Quarto grado ci mostra come ha organizzato tutta la serata, la cattiveria e la violenza verso una donna che dice di aver amato, che violenta ripetutamente, anche dopo morta.
L’accusa sostiene la premeditazione avvalorata dalle ricerche che il “serial killer” fa online sul cloroformio e lo stilnox, l’acquisto online con i bitcoin per non essere riconosciuto. La minuziosità dell’organizzazione dell’evento non dovrebbero permettergli di appellarsi all’infermità mentale. Mai come in questo caso, tutti presenti in studio sono concordi nella imputabilità dell’uomo che tenta di sottrarsi alle sue responsabilità fingendo dei vuoti di memoria “a macchia di leopardo”, e quindi della necessità di distinguere tra un atto folle e uno premeditato.