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Si inizia parlando di sicurezza, il primo ospite in studio è Francesco Sicignano, che negli anni ha subito ben cinque furti in casa e ad oggi ancora non si sente sicuro. Sicignano è indignato e se la prende principalmente con uno Stato sordo “che aiuta il delinquente e non la vittima”. Durante l’ultimo furto, sentiti i ladri entrare in casa dalla finestra, Francesco Sicignano ha deciso così di reagire per difendere la sua famiglia, prendendo una pistola nascosta sotto il cuscino.
Sigla. Prima di iniziare, Piero Badaloni, spiega al pubblico a casa come sarà strutturato il nuovo programma “Avanti il prossimo”: “gli ospiti saranno invitati uno alla volta, come suggerisce il titolo, con la possibilità di raccontarsi senza essere interrotti”. Durante ogni puntata ci sarà anche “La pagina dell’attualità”, che questa sera si sofferma sulla sentenza della Consulta a proposito della legge elettorale “Italicum”. In studio sono presenti i due esperti: Fausto Bertinotti e Mauro Segni. La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il ballottaggio previsto dalla legge Italicum, rimane invece il premio di maggioranza che verrà attribuito al partito che supera il 40% dei voti. Una decisione “contraddittoria”, secondo Bertinotti, secondo cui il problema fondamentale “è la capacità di consenso che hanno i partiti”.
Dopo aver ascoltato il dibattito tra i due esperti politici, si torna a parlare della sicurezza dei cittadini e torna in studio Sicignano che racconta la terribile notte in cui, trovando in casa propria tre uomini, ha sparato tre colpi, colpendo ed uccidendo un giovane ladro. In studio entra Eugenia Scotti che aiuterà il conduttore nelle inchieste.
Badaloni si collega per il primo servizio fuori dallo studio. Siamo a Gottasecca, un paesino di 150 persone, che conta 22 telecamere, una telecamera ogni sette abitanti. La decisione estrema è stata presa dal sindaco, con l’obiettivo di difendere la propria comunità.
Avanti il prossimo. In studio entra Stefano Sermenghi, sindaco di Castenaso, che per difendere il suo borgo dalla microcriminalità ha pensato a delle “ronde democratiche”. “Un progetto – sottolinea il sindaco – che coinvolge i prima persona i cittadini perchè è vero che lo Stato non fa nulla”, i cittadini coinvolti, chiamati “Assistenti civici”, tutti volontari e formati dalle forze dell’ordine, hanno il compito di osservare.
Ma quale è la situazione, in numeri, che lo Stato deve affrontare?, interviene Eugenia Scotti: “In Italia, i reati, dagli anni Novanta, sono in diminuzione. I furti in appartamento e le rapine in abitazione sono invece raddoppiati dal 2005”.
Il conduttore chiama ad intervenire Padre Francesco Occhetta, editorialista de “La civiltà cattolica” che converge il discorso sull’immigrazione e la paura che i cittadini hanno dei migranti. Badaloni chiede un commento a Sicignano che si trova d’accordo con la decisione del sindaco di Gottasecca di riempire il paese di telecamere.
Vengono presentati anche i dati che mettono a confronto i numeri dei reati a Napoli e a Milano. Andrea Postiglione è inviato a Forcella, rione colpito dagli omicidi della camorra. Ad inizio gennaio, la camorra ha aperto il fuoco contro degli immigrati che si erano rifiutati di pagare il pizzo. Ciò che manca, in alcuni quartieri, è la possibilità di scegliere, la criminalità organizzata pesca infatti tra i giovani con maggiori difficoltà e nella maggior parte dei casi, non sono le istituzioni, ma i cittadini, le associazioni e le parrocchie a rimboccarsi le maniche per aiutare i giovani a scegliere la strada della non violenza. Ma paura c’è anche a Milano, ad essere intervistati i passanti e i commercianti di Via Padova, considerata una delle strade più pericolose di Milano.
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In diretta Carmela Rozza, assessore alla Sicurezza del Comune di Milano che commenta la decisione del sindaco di richiedere la presenza dell’esercito in Via Padova: “Uno scelta che può aiutare i cittadini a sentirsi più sicuri ma non risolve il problema”. Il confronto è con Domenico Manzione, sottosegretario del Ministero dell’interno che presenta il Piano di Sicurezza annunciato dal Viminale. Un piano che prevede maggiori poteri per i sindaci, attenzione maggiore nelle le zone rosse, pene più severe e Daspo per gli spacciatori. Ma particolarmente importante è il piano di accoglienza che prevede l’integrazione, l’insegnamento dell’italiano agli stranieri e un inserimento nel mondo scolastico e nel mondo del lavoro.
Tra i paesi al primo posto nell’accoglienza c’è ad esempio Chiesanuova, dove grazie a progetti e tirocini, molti migranti svolgono lavori socialmente utili e sono riusciti ad imparare dei mestieri. Riprende la parola Rozza che commenta: “Milano accoglie la più alta percentuale di richiedenti asilo della Lombardia, ci sono quartieri in cui gli immigrati svolgono lavori socialemte utili, così i cittadini imparano ad accoglierli e ad avere un maggior rispetto delle persone che accogliamo”.
L’ultima parte del programma prevede un “faccia a faccia” e il conduttore commenta: “avremmo voluto farlo con un giovane, Giulio Regeni, scomparso esattamente un anno fa e ritrovato morto al Cairo 10 giorni dopo”. Un video mostra le fiaccolate organizzate in occasione dell’anniversario della sua morte. In studio prende posto la giornalista Floriana Bulfon, de L’Espresso, che ha pubblicato alcune pagine del diario dello studente.
Dopo un anno, la verità è ancora lontana, piccoli passi sono stati fatti da aprile, “Una cosa è certa, i colpevoli sono gli uomini delle forze dell’ordine egiziane”.
La puntata si conclude con un pensiero verso quelle famiglie che hanno perso i loro cari nella slavina che ha investito l’hotel Rigopiano e a tutti i terremotati che vivono ancora oggi una situazione di forte disagio. I conduttori anticipano anche l’argomento della prossima puntata che sarà dedicata ad un altro problema molto sentito dai cittadini: la sanità.
Appuntamento a mercoledì prossimo, ore 21.05, su Tv2000.