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Il programma si suddivide in 3 segmenti: nei primi 2 vi sarà un duello tra due posizioni completamente opposte rispetto ai temi scelti appositamente per la puntata; nel terzo, la Berlinguer intervisterà personaggi importanti della cultura, dello spettacolo e dell’intrattenimento. L’istituto IPR Marketing monitorerà, attraverso un gruppo di ascolto, la prima parte della puntata, per carpire i sentimenti positivi e negativi dei cittadini.
In collegamento video da Milano, il direttore di Rai 3 Daria Bignardi: “#cartabianca è stato un successo. La media è stata molto buona. Bianca ha proprio trovato un linguaggio. Lei con grande entusiasmo e passione, con la curiosità di sempre, ha trovato un linguaggio nuovo. In questo momento, abbiamo bisogno di un approfondimento, soprattutto nella politica. Il programma torna ad occupare la prima serata (dopo l’insuccesso di Semprini). Il pubblico preferisce un passo più disteso, torniamo al formato della prima serata, con tanti toni e declinazioni. Bianca è stata capace di mettersi in gioco, trovare toni ironici e autoironici, confrontarsi cul some raccontare, non ci sono solo grandi ospiti, c’è sempre un’idea, un taglio. Ci daremo un tempo, il talk show è un genere un po’ usurato, per il rapporto del pubblico con la politica. C’è da ritrovare un’abitudine, un linguaggio, ci sarà tutto il tempo. Andiamo avanti fino alla fine di giugno. In bocca al lupo, Bianca”.
Prende la parola Bianca Berlinguer: “Ci ho pensato su, non è stato semplice. Non faremo un talk show. La nostra trasmissione sarà suddivisa in 3 segmenti, legati da un filo narrativo. Il primo un faccia a faccia, in questa prima puntata ce ne saranno due. Il secondo sarà un confronto fra un tema di attualità (lavoro, immigrazione). Il terzo sarà un momento di alleggerimento, non saranno politici, li sentiremo dare opinioni su ciò che succede nella politica, nel cinema. La nostra prima è Fiorella Mannoia e racconteremo la sua carriera fino a Sanremo. La particolarità è che nei primi due momenti monitoreremo le opinioni dei nostri telespettatori. Vedremo se la televisione ha davvero questa capacità di modificare i pareri dei telespettatori. Ci metteremo dentro della leggerezza. Considero questa una prova molto impegnativa, non mi nascondo niente, so che è considerata una sperimentazione anche in vista dell’anno prossimo. Arriveremo fino al 27 giugno, manterremo anche la striscia quotidiana. Domani ci sarà un esponente importante del Movimento 5 stelle e Massimo D’Alema. Abbiamo anche fatto un viaggio tra la base del PD, è stato un po’ dimenticato, lo sentiremo insieme a D’Alema. Avremo un confronto sul lavoro fra Landini e Martinetti, racconteremo alcuni segmenti del mondo del lavoro. Racconteremo dell’Alcoa in Sardegna, la delocalizzazione dei call center in Romani e Albania, sentiremo la storia di chi ha perso il lavoro a Roma e ne parleremo con Landini. Con la Mannoia racconteremo tutta la sua storia, quanto è stata importante la sua presenza, è apparsa bellissima e bravissima, con un grande futuro davanti. Alla fine faremo un collegamento con E. Bertolino, continueremo il collegamento con Gabriele Corsi. Cercheremo di raccontare quello che lui si è inventato durante l’assemblea di Pd”.
Sul titolo confermato “#cartabianca” anzichè “#cartabianca a colori”.
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La Bignardi aggiunge: “La televisione è bella perché è artigianale. Non c’è una scadenza. Nel caso di Politics, la risposta è stata data dai telespettatori. Non si è trovata un’identità precisa. Qui è molto diverso. Stiamo parlando con un volto che ha un’altra storia, che viene da un esperimento riuscito. Io son molto meno preoccupata con Bianca anche perché penso che questi mesi in cui ritornare a costruire un rapporto col pubblico del martedì sera con molto serenità. Non ci sono tempi stabiliti. E’ un programma completamente nuovo”.
Altra presenza è G. Germani, imitatrice, che darà vita ad un talk ironico. Prosegue la Berlinguer: la Germani farà “una giornalista che coordina e due donne che partecipano al talk. Sul programma avrò due giornalisti che mi faranno da spalla. Valuteremo il programma mentre lo stiamo confezionando. A fine stagione vedremo il da farsi, in vista appunto dell prossima stagione informativa. Siamo partiti con questo segmento delle 18.30, che non pensavo potesse essere così interessante per il pubblico. E’ piaciuta la storia del dj, quelle problematiche che tutti si sentono vicine. Non si può giudicare dalla prima puntata. Ai programmi bisogna dare del tempo. Ci concediamo un po’ di tempo per vedere su funziona, come migliorarlo, come intervenire, se piace o no al pubblico. Il ruolo di Bertolino verrà modificato nel corso delle puntate. Nella prima puntata c’è anche Michele Placido che ha fatto un film sul lavoro”.
Tra gli autori anche Luca Bottura. Ci saranno giornalisti già formati. Sullo spostamento dello show della Raffaele: “E’ una decisione che parte da noi. Tutte le reti hanno dovuto fare i conti con i budget. Rai 3 deve presidiare la sua missione molto lefata all’informazione, all’inchiesta, di diritti. L’intrattenimento a Rai 3 è un lusso, hanno uno stile che è molto vicino all’idea di rapporto che bisogna avere con il pubblico. E’ stata una scelta condivisa con l’azienda”.
Si chiude qui la conferenza stampa.