Al centro dell’analisi di Paragone e dei suoi ospiti, le presidenziali d’Oltralpe: non solo le ipotesi sull’esito del voto, in cui si sfideranno Macron e la Le Pen, ma le conseguenze che questo turno elettorale avrà sugli altri Paesi europei. Conseguenze che saranno sia politiche che economiche.
Si parlerà di populismi, di come le presidenziali di Francia potrebbero fermarne l’avanzata oppure riconfermarla con una vittoria di Marine Le Pen. In attesa del ballottaggio finale dunque, l’attenzione sarà proprio sulla Francia, su cui lo spettro del terrorismo si aggira con insistenza: l’ultimo attentato solo cinque giorni fa, proprio alla vigilia della prima votazione.
Verrà naturalmente analizzata anche la situazione italiana, dove la Lega si pne come partito che raccoglie il malcontento dei cittadini.
Tra servizi e dibattito, Paragone ospiterà esponenti della politica e dell’informazione. Ci saranno il leader della Lega Nord Matteo Salvini, il consigliere di amministrazione RAI Carlo Freccero, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, Claudio Borghi della Lega Nord, l’economista Giulio Sapelli. Insieme a loro, i giornalisti Aldo Cazzullo del Corriere della Sera, il vicedirettore di Radio 24 Sebastiano Barisoni, l’inviato Mediaset Toni Capuozzo, il direttore di Libero Vittorio Feltri, Luigi Necco e Maria Giovanna Maglie.
Il programma può essere seguito in diretta streaming su la7.it e commentato in diretta su Twitter attraverso l’hashtag ufficiale #GabbiaOpen. L’appuntamento è alle 21.15, subito dopo Otto e mezzo. La trasmissione è anche su Instagram con un profilo ufficiale.
La Gabbia Open ha esordito in veste di versione estiva de La Gabbia, rispetto a cui veniva mantenuta la narrazione, ma in uno studio diverso con una scenografia rinnovata. Dopo una breve pausa, il talk show è ripartito a settembre ed è andato avanti con la sola pausa natalizia, mentre la programmazione di rete non si è mai fermata, così come avvenuto per tutti i talk show del palinsesto di La7. La trasmissione si caratterizza per i forti toni utilizzati, finalizzati a smascherare le tante “caste” del nostro Paese.