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Venerdì 3 febbraio, dalle ore 21:25 su Rete 4, è prevista la messa in onda di un nuovo appuntamento con Quarto Grado. Il programma, curato da Siria Magri, è condotto dai giornalisti Alessandra Viero e Gianluigi Nuzzi. La puntata è fruibile in diretta streaming su Mediaset Play.
Quarto Grado 3 febbraio, la latitanza di Matteo Messina Denaro
A Quarto Grado del 3 febbraio si torna a parlare di Matteo Messina Denaro. Il boss di Cosa Nostra è stato arrestato lo scorso 16 gennaio, dopo una latitanza durata oltre 30 anni. Il fermo è arrivato in seguito a un blitz effettuato alla clinica privata La Maddalena di Palermo, dove era in cura (sotto falsa identità) per un tumore al colon.
Come ricostruisce Quarto Grado del 3 febbraio, nei decenni da fuggitivo, Messina Denaro ha potuto contare sul sostegno di una fitta rete di contatti. Gli inquirenti, ora, tentano di individuare tutti i suoi possibili fiancheggiatori. A tal proposito è citata l’operazione antimafia Hesperia, realizzata lo scorso settembre e che ha permesso di arrestare 35 persone sospettate di essere molto vicine a Denaro.
La ricerca nei covi dell’ex super ricercato
Le forze dell’ordine, negli ultimi giorni, hanno concentrato i loro sforzi sull’ultimo covo nel quale ha vissuto l’ex latitante. In particolare, i Ris sono alla ricerca di eventuali vani nascosti, nei quali potrebbero essere presenti documenti importanti ai fini dell’inchiesta. Quel che è certo è che, per il momento, il boss ha scelto la via del silenzio. Rinchiuso nel penitenziario dell’Aquila, ha più volte manifestato la decisione di non collaborare.
Quarto Grado 3 febbraio, il processo per la morte di Saman Abbas
Nel corso di Quarto Grado di venerdì 3 febbraio è approfondito l’omicidio di Saman Abbas. La 18 enne di origini pakistane ha perso la vita lo scorso 30 aprile 2021. Il suo corpo è stato rinvenuto a novembre 2022 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. La conferma che i resti trovati sono di Abbas è arrivata grazie agli esami autoptici.
A Quarto Grado del 3 febbraio si parla del processo per il suo omicidio. Sono cinque, almeno per ora, gli imputati. In primis i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq e lo zio Danish Hasnain, attualmente in carcere in Italia. Più complessa, invece, è la situazione del padre Shabbar, che si trova in stato di fermo in Pakistan ed è ancora oggi in attesa di estradizione. Risulta latitante, infine, la mamma Nazia Shaheen. Il procedimento giudiziario parte venerdì 10 febbraio e, a pochi giorni dal via, lo zio Danish ha dichiarato: “Ho solo seppellito il corpo, non l’ho uccisa io. Suo padre Shabbar mi vuole morto”.