Michele Santoro torna sul caso delle banche popolari e del caso De Benedetti-Renzi: a questo è dedicato il suo monologo che apre la puntata.
Il servizio che segue apre ufficialmente la seconda puntata: è un giro nella Roma notturna, dove sono tanti i senzatetto anche italiani che vivono in prossimità di stazioni o luoghi pubblici. Per alcuni cittadini camminare in zone della città è un pericolo, anche per la presenza di spacciatori.
Una donna lamenta il degrado in cui è precipitato il quartiere Trastevere, tra alcol a fiumi, schiamazzi notturni, immondizia gettata senza differenziarla e totale mancanza di forze dell’ordine. A detta sua l’inizio della crisi ha conciso con l’insediamento della giunta Alemanno e neppure quella guidata dalla Raggi sembra aver risolto i problemi.
L’emergenza rifiuti è evidente anche in altri quartieri: i cittadini sono a dir poco scontenti. La questione è semplice: gli impianti di Ama (la società che gestisce lo smaltimento dell’immondizia) sono insufficienti e così l’immondizia viene mandata fuori regione, anche al Nord, oppure resta per le strade perché i siti per destinarla sono stracolmi.
Al lungo servizio, le cui immagini spiegano bene lo stato di difficoltà in cui i romani si trovano a convivere specialmente per i rifiuti, segue l’intervento comico romano Andrea Rivera che, chitarra in mano, spiega a modo suo le criticità della Capitale facendo riferimento anche all’albero di Natale fissato a Piazza Venezia, ormai conosciuto come “Spelacchio”. Rivera, allargando le braccia, immagina di essere proprio l’abete in questione: ne nasce un monologo fatto di giochi di parole tutto incentrato su varie tipologie di alberi. un esempio di satira intelligente.
Inizia il collegamento con Virginia Raggi. Santoro le confida di essere deluso perché pensava che molti suoi elettori Raggi l’avrebbero sostenuta nel combattere l’emergenza immondizia. “Abbiamo individuato nuovi siti per smaltire i nostri rifiuti: dopo 10 mesi di amministrazione abbiamo varato un apposito piano“, dice la sindaca. “Poi, abbiamo ottenuto il commissariamento della società che gestiva Malagrotta, fra 18 mesi verrà individuato un soggetto che gestirà lo smaltimento dell’indifferenziata a Roma”, aggiunge. Santoro incalza la Raggi sull’argomento che sente particolarmente a cuore, lei cerca di spiegare le scelte della sua amministrazione e motivarle.
Un’altra difficoltà che attanaglia tantissimi cittadini romani sono i trasporti. Un servizio mostra come in primis non funzionino le metro: passano poco e sono ovviamente pienissime di persone. La situazione non è rosea nemmeno per quanto concerne gli autobus, spesso vecchi e danneggiati e costretti a rientrare nei depositi durante le corse causando disagi alla clientela e attese infinite alle fermate.
Sulla questione interviene in studio Riccardo Magi, segretario del Partito Radicale, che critica la giunta Raggi non solo per la gestione dei trasporti. Il primo cittadino di Roma si difende e garantisce il suo impegno per far sì che l’azienda del trasporto pubbico locale (Atac) non sarà privatizzata. Confronto intenso, ma sempre civile.
Il focus si sposta più sul Movimento Cinque Stelle a Roma, visti i casi che hanno avuto anche risvolti giudiziari. Ancora una volta si fa al ricorso a immagini-cartoon per spiegare la situazione, per poi lasciar spazio alle domande alla sindaca da parte di un giovane presente sugli spalti. Il talk show si mantiene sui toni della giusta moderazione, anche se ognuno esprime con chiarezza il proprio punto di vista senza remore.
Arriva il momento delle vignette di Vauro: naturalmente, la “vittima” della satira a fumetti del toscano è anche Virginia Raggi, ma c’è spazio anche per Silvio Berlusconi che a Domenica Live ha dichiarato come il M5S sia il nemico numero 1. Fa la sua comparsa anche la maschera di Nazareno Renzoni, apparso già sette giorni fa. Si spezza il ritmo ed è una scelta opportuna: il personaggio di Renzoni che vuole “scoprire gli altarini” dei politici funziona.
Attraverso le parole dell’ex assessore Berdini ed anche di una consigliera comunale grillina, scopriamo qualche dettaglio in più sulle difficoltà dall’interno dell’amministrazione M5S che attualmente guida la Capitale. Si riflette soprattutto sui rapporti tra la giunta e i principali esponenti del Movimento: sembra emergere una sudditanza della prima nei confronti dei secondi anche in questioni che dovrebbe gestire in autonomia.
Paolo Becchi, docente universitario e considerato uno tra gli ideologi del movimento di Grillo, spiega (seduto al centro dello studio) perché l’iniziale missione rivoluzionaria del M5S non sia andata a compimento. Critica fortemente il continuo cambio di poltrone in giunta che hanno minato la sua stessa stabilità e la credibilità. “Il M5S ha tradito quell’ideale di comunità che ha conquistato milioni di italiani“, afferma. Senza mezzi termini definisce Di Maio “un fuhrer“. Il suo intervento apre un blocco più caratterizzato dal dibattito con il pubblico di giovani in studio, su cui si cerca di riflettere da diversi punti di vista sull’argomento.
Inizia l’ultima mezz’ora di trasmissione ed arriva il momento di Roberto Saviano, con un monologo incentrato sul tema populismo, partendo dalle discutibili dichiarazioni sul tema immigrazione rilasciate da Attilio Fontana, candidato leghista alla presidenza della regione Lombardia.
Il discorso poi si allarga sui metodi di convincimento dell’elettorato da parte dei grandi leader politici. Per lui la “post-verità” e le “fake news” sono gli ingredienti delle attuali strategie politiche occidentali. Per argomentare la sua convinzione, parla di Trump: “Mentire è la sua forza“, dice.
Nuovo contributo dei The Pills: gli youtuber romani stavolta hanno realizzato un video in cui spiegano a loro modo cosa ci riserva il futuro. Due genitori subiscono il rapimento del figlio: il riscatto è di 200.000 euro. Il papà sorprende il rapitore: gli dice che il figlio non vale quei soldi, ma al massimo 20.000 euro. Questo perché, secondo il genitore, il ragazzo è uno sfaccendato, uno scansafatiche per cui dovrà spendere altro denaro in futuro data la sua scarsa volontà di trovare lavoro e affermarsi. Alla fine, il sequestratore accetta. Ironia a dir poco dissacrante.
Termina qui la puntata. La prossima andrà in onda giovedì 25 gennaio, alle ore 21:15, su Rai 3.