In studio ci saranno ancora Alessandro De Nicola, presidente della Adam Smith Society, Michele Tiraboschi, docente di diritto del lavoro all’università di Modena e Reggio Emilia, lo scrittore Nicola Lagioia, vincitore del Premio Strega 2015 con il libro La ferocia. In collegamento dalla festa della Lega ad Arcore, interverrà Matteo Salvini.
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Naturalmente i riflettori del programma saranno puntati sul sud Italia e su tutti i problemi che impediscono al meridione un idoneo sviluppo economico. In particolare, tra i temi principali che verranno affrontati, ci saranno le critiche di Roberto Saviano al premier Matteo Renzi: lo scrittore ha rimproverato aspramente al governo la scarsa attenzione nei confronti del mezzogiorno d’Italia.
Per parlare di questi temi, Riotta ha cercato di mettere insieme un osservatorio che va da nord a sud. Sarà interessante assistere al botta e risposta tra il presidente della Puglia e il leader della Lega Nord.
Gianni Riotta non si ferma qui. Come ogni settimana, Parallelo Italia lancerà in diretta un sondaggio per valutare le opinioni e gli umori degli italiani attraverso i social network e il web.
La puntata si preannuncia piena di spunti, ma si corre il rischio, come è avvenuto nelle scorse settimane, di smorzare ogni interesse a causa dell’atteggiamento accentratore del conduttore.
La capacità di monopolizzare nelle proprie mani ogni segmento del programma non ha reso a Riotta un buon servizio: infatti gli ascolti hanno penalizzato Parallelo Italia. Dopo la prima puntata, che si era assestata intorno al 5%, negli appuntamenti successivi lo share non è riuscito a superare il 4%, rimanendo sempre al di sotto.
Il programma ha subito anche alcuni inconvenienti, come la contestazione avvenuta a Napoli nel corso della puntata in diretta dal Maschio Angioino. La polizia non è riuscita a fermare 30 contestatori, provocando gravi danni anche all’immagine di un programma che nasce con l’obiettivo di accreditarsi come un palcoscenico bipartisan sui mali dell’Italia.
La settimana scorsa Riotta era a Palermo, la sua città. E si nota come, nelle ultime tre puntate, l’attenzione sia volta soprattutto ai centri del mezzogiorno. Napoli, Palermo e Bari ne sono la dimostrazione. Ciò nonostante, il confronto con lo schema di Milano Italia, programma condotto da Riotta anni fa su Rai 3, non sia possibile. Le condizioni sono cambiate, e una formula che poteva andar bene in un’epoca differente, si rivela invece inadatta per la realtà attuale. È questo uno dei grandi limiti di 47 35 Parallelo Italia. Il programma ha ripetuto così lo stesso trend negativo che aveva caratterizzato l’anno scorso l’appuntamento al femminile Millennium.