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Al centro della storia, Manuela Paris, una donna soldato rimasta coinvolta in un attentato durante le operazioni in Afghanistan. Giovanissima, sottufficiale degli alpini, la donna affronta un lungo periodo di convalescenza in ospedale. Tornata in Italia, con il desiderio di ripartire, cerca di ricordare cosa sia successo: la cicatrice interiore fatica a rimarginarsi. Il “limbo” in cui si trova, è il trauma di una guerra che ne segna l’esistenza, inseguendola a distanza di mesi.
Col passare del tempo, Manuela ricompone i suoi ricordi: il piano temporale del passato si alterna al presente, fino a quando il quadro non sarà completo.
Proveniente da una famiglia di soldati, lo era anche la nonna, la Smutniak si è calata in un ruolo a lei congeniale: date le sue origini, dice, è naturale per lei capire il motivo per il quale una donna voglia fare questo mestiere. Quando era piccola, la nonna la portava con sé al lavoro dopo la scuola. E se in Italia la donna soldato è una figura inusuale, non lo è invece la suo paese, dove è una realtà consolidata.
La vicenda portata sullo schermo è un percorso di ritorno alla vita: la sceneggiatura è tratta dall’omonimo romanzo di Melania Mazzucco, a cui la scrittrice non ha però collaborato perché “le storie non appartengono a chi le scrive”. La Mazzucco ha anche confidato di tenere molto alla sua Manuela, perché figura unica nella letteratura italiana.
Affiancati da soldati nelle riprese, gli interpreti hanno visionato filmati che documentassero la vita quotidiana dei cittadini afghani per calarsi completamente nella parte.
Ci sono due persone che si riconoscono nel dolore delle proprie cicatrici, spiega Adriano Giannini: il suo personaggio, Mattia Rubini, assume tratti ambigui, ma è una persona sofferente. L’uomo si svela gradualmente, però emerge in maniera forte quanto anche lui sia segnato dalla vita.
Una guerra lontana che arriva a toccarci da vicino, secondo la Mazzucco: Manuela la combatte su due fronti, professionale e interiore. La protagonista può tornare ad aprirsi al mondo solo attraverso l’amore, ed è questo il motivo per cui non si può considerare la sua relazione con Mattia come un mero filone melò all’interno della narrazione. La storia d’amore ne è invece una colonna portante.
La produzione di Limbo è Fandango Tv, in collaborazione con Rai Fiction.