La Stand by me l’ha realizzata in collaborazione con Rai Fiction che continua così a produrre per la terza rete diretta da Stefano Coletta. La voce narrante è di Geppy Cucciari.
L’appuntamento è per domenica 28 ottobre alle 23:45 su Rai 3.
Dopo il gradimento di pubblico che aveva accompagnato I ragazzi del Bambino Gesù, tornano le storie di piccoli malati all’interno del reparto di oncoematologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Ma questa volta il campo d’azione è allargato. Infatti accanto ai giovani pazienti che lottano per la guarigione ci sono anche medici ed infermieri che documentano gli sforzi quotidiani realizzati per aiutare i piccoli pazienti ed i loro genitori a superare uno dei momenti più drammatici della loro esistenza.
Dunque un racconto a più basso raggio, un vero e proprio excursus tra i reparti dell’ospedale. In ogni puntata verranno raccontate tre storie che riguardano tre giovani pazienti differenti. Ognuno con un proprio calvario alle spalle che non si è ancora concluso.
In particolare i medici e gli infermieri documentano ai telespettatori come riescono ad affrontare il trattamento di malattie rare e troppo spesso invalidanti, gli interventi chirurgici altamente delicati e complessi che realizzano, come la separazione di due gemelline siamesi.
All’interno dell’ospedale si combatte una sola battaglia quotidiana: quella per la vita. E vi partecipano, in comunità di intenti, medici, infermieri, giovani pazienti ed anche i familiari.
In questa serie il valore aggiunto è l’informazione scientifica che viene fatta dagli esperti in modo chiaro e semplice. Medicina e scienza vengono spiegate dettagliatamente ma con un linguaggio semplice e accessibile al grande pubblico televisivo.
Un’altra novità è di questa stagione è la voce fuori campo che appartiene a Geppi Cucciari, attualmente conduttrice di Un giorno da pecora insieme a Giorgio Lauro su Rai Radio 1. È proprio la voice over a legare insieme tutte le parti delle puntate. Ad esempio sono previste in ciascun appuntamento interviste ai medici che curano i giovani pazienti, testimonianze delle famiglie che esprimono i propri dubbi, le angosce, le paure sulla malattia dei ragazzi ricoverati.
Si ascolteranno anche le voci di coloro che invece sono riusciti a farcela ed alla fine del tunnel hanno finalmente intravisto la luce della guarigione.
Insomma dieci puntate molto più ricche di esperienze e di testimonianze.
Le riprese si sono svolte in 16 mesi. Le telecamere della docu serie hanno avuto accesso a numerosissimi reparti del famoso ospedale romano, noto in tutto il mondo per l’eccellenza dei propri medici.
Anche sei non ci sei più starai sempre nel cuore di mia figlia non ho mai conosciuto un dottore grande come te