Il piccolo è incoraggiato dalla madre che sta già pensando al possibile percorso per il cambiamento di sesso.
La serie ha esordito in Gran Bretagna lo scorso 14 ottobre, con una audience di oltre 2 milioni di telespettatori. Arriva in Italia a dicembre ma la notizia della messa in onda, sia pure su un canale a pagamento, ha già suscitato enormi polemiche.
Intanto associazioni cattoliche sono in rivolta e hanno già organizzato una raccolta di firme per bloccarne la messa in onda. Il motivo è che si rappresenta in chiave totalmente ideologica il disagio di un bambino che è affetto da disforia di genere: ovvero il disturbo di chi sente di appartenere al sesso opposto a quello biologico. Questa è la spiegazione contenuta nella petizione.
Molto meno oscurantista la riflessione che è stata fatta in Gran Bretagna. In particolare la critica inglese ha accolto Butterfly molto positivamente.
The Guardian infatti ha scritto: «si tratta di una serie molto delicata che esplora con rispetto e attenzione le nuove posizioni e parla di personaggi che sono in lotta con una posizione psicologica di conflitto. Il loro corpo cioè non risponde a quanto si aspettano. Si tratta di una serie veritiera, bella e potente».
È positivo anche il giudizio del Telegraph: «i transessuali hanno bisogno di una rappresentazione televisiva».
Per la consulenza sulla serie i produttori hanno fatto ricorso alla associazione inglese Mermaids che appoggia il cambiamento di sesso nei bambini. Il presidente dell’associazione ha sottolineato alla BBC di essere estremamente felice del risultato ottenuto dalla serie e l’ha definita fondamentale per la comprensione del fenomeno transgender.
In Italia invece si parla di visione distorta della situazione rappresentata nella miniserie.
Le associazioni cattoliche sostengono infatti che Mermaids aveva chiesto di abolire il limite minimo dei 16 anni previsto in Inghilterra per l’assunzione di farmaci ormonali, al fine di bloccare il naturale sviluppo adolescenziale di ragazzi e ragazze.
Dunque la serie è stata già annunciata da polemiche che sostengono come il disagio dei minori non debba essere incoraggiato nella transizione sessuale.
Intanto nel Regno Unito molte associazioni medico scientifiche e lo stesso governo stanno monitorando l’aumento di disagi nella popolazione giovanile dovute alla identità sessuale nella quale non si riconosce. E si sta riscontrando un consistente aumento dei casi.
Il primo episodio di Butterfly è stato proiettato anche in Italia lo scorso 13 ottobre. La visione è avvenuta nel corso del Fest – il Festival delle serie TV, che si tiene ogni anno a Milano. Ed è proprio dopo questa proiezione che sono iniziate le polemiche.
Non è la prima volta però che personaggi transgender appaiono serie TV. Pensiamo ad esempio a Transparent in cui il fenomeno veniva affrontato con la medesima leggerezza, anche se si parlava di persone adulte e non di bambini.