E’ prodotta da Rai Fiction , Cattleya in collaborazione con Netflix.
Nero a metà è poliziesco metropolitano che si svolge nel commissariato del Rione Monti a Roma. I due poliziotti protagonisti interpretati da Claudio Amendola (Carlo Guerrieri) e Miguel Gobbo Diaz (Malik Soprani) sono completamente diversi, non solo per il colore della pelle.
Romano dal carattere un po’ burbero il primo; modaiolo e tecnologico ed italiano d’adozione il secondo, i due poliziotti saranno costretti a lavorare insieme per risolvere dei casi complessi. Nel cast ci sono anche Fortuna Cerlino, Rosa Diletta Rossi, Alessandro Sperduti, Margherita Vicario, Sandra Ceccarelli, Alessia Barela, Antonia Liskova, Angela Finocchiaro e Roberto Citran.
Seguiamo insieme la conferenza stampa:
La prima a prendere la parola è Eleonora Andreatta, presidente di Rai Fiction:” Questa serie si inserisce nel racconto poliziesco di Rai fiction. Una linea editoriale che ha avuto molto successo anche con le fiction precedenti. Questo progetto è nato intorno al ritorno di Claudio Amendola nella serialità in Rai. Il titolo Nero a metà si riferisce prima di tutto al personaggio, il quale è un uomo ruvido e concreto. Ha un ferita che si porta dietro legata ad segreto da nascondere che riguarda la sua storia personale.
Il tono della serie è crime ma sono presenti anche elementi di commedia. La coppia investigativa è composta da due poliziotti completamente diversi non solo per l’età ma anche per percorso di vita. Amendola è un uomo esperto, mentre Gobbo Diaz è un giovane perfettino fresco di Accademia che viene dall’Africa. E’ presente il pregiudizio, non solo per il colore della pelle, ma ci sono anche delle altre piccole intolleranze presenti nella società. La fiction racconta una Roma inedita, diversa dal solito. La qualità complessiva è di altissimo livello. Grazie alla collaborazione con Netflix è possibile distribuire il prodotto in tutto il mondo.”
Il secondo a prendere la parola è Riccardo Tozzi di Cattleya: “Non è la prima volta che ci occupiamo del genere crime. La serie è caratterizzata sia da un lato noir che da un lato di commedia. E’ presente un tipo di humour tipico della città di Roma. Il genere permette di raccontare le storie in modo profondo. C’è uno sguardo laico sull’intolleranza e c’è stato un grande lavoro nella scelta dei dettagli e degli ambienti. Siamo curiosi di sapere come sarà accolto dal pubblico questo prodotto.”
E’ la volta di Marco Pontecorvo, regista della fiction : ” La serie dimostra che l’integrazione è possibile. Il nostro giovane poliziotto è perfettamente integrato nella società. I piccoli pregiudizi esistono su tutte le cose. E’ stato bello costruire tutti questi personaggi diversi tra loro, con lavoro collettivo abbiamo cercato di approfondirli tutti.”
La parola passa a Claudio Amendola ( Carlo Guerrieri): “Il mio personaggio è un po’ ciancicato però ha anche dei suo lati pieni di tenerezza ed è molto apprezzato dai colleghi. Con questa serie abbiamo cercato di raccontare quell’ indifferenza presente in ognuno di noi. La forza è stata quella di aver scelto di raccontare i piccoli disagi che la società ancora vive attraverso il personaggio di Miguel. Vedrete un rapporto forte tra i cinque poliziotti, ho ritrovato con questi attori l’ entusiasmo che a volte si perde con il mestiere d’attore.”
E’ il turno di Miguel Gobbo Diaz (Malik Soprani): “Malik è un giovane appena uscito dall’Accademia, è un po’ presuntoso e vuole dimostrare a tutti quanto sia bravo. Vuole essere il migliore in tutto e questo provoca fastidio nei colleghi.”
E’ il momento di Fortunato Cerlino (Maurizio Muzo): ” Mario è un personaggio che vive dei conflitti interiori molto forti che lo portano ad avere ansie e attacchi di panico. Attraverso l’amicizia con Carlo riuscirà ad affrontare le sue ombre. In Claudio e negli altri colleghi ho trovato molta passione e professionalità.”
La parola passa a Donatella Diamanti, sceneggiatrice della Fiction : ” La cronaca ci permette di raccontare il presente. Il cast non è solo maschile ma sono presenti anche dei personaggi femminili importanti. Ad esempio Alba, medico legale e figlia di Carlo, ha un compagno e vuole diventare indipendente dal padre. Cinzia aspetta un bambino ed è una donna molto forte. I personaggi femminili nel soggetto di serie sono stati sviluppati in maniera articolata.”
E’ il turno di Rosa Diletta Rossi (Alba Guerrieri) :”Alba e il papà sono cresciuti insieme perchè Alba non ha la madre e il padre ha svolto entrambi i ruoli. Alba fa un piccolo passo verso l’indipendenza andando a vivere con il suo compagno e Carlo è un po’ dispiaciuto di questa sua scelta. E’ molto legata alla sua Vespa rossa d’epoca con cui va in giro per Roma.”
Interviene Margherita Vicario (Cinzia Repola):” Il mio personaggio è una ragazza madre con i suoi problemi però non perde mai il sorriso. Il fatto che la fiction sia stata girata in una Roma multietnica è un’importante elemento che arricchisce la fiction.”
E’ la volta di Alessia Barela (Cristina):” Cristina ha un ‘edicola nella Roma vivace e il personaggio rispecchia quel tipo di realtà. Ha una relazione con Carlo e cerca di portare leggerezza nella sua vita cercando di addolcire il suo carattere. “
Le domande dei giornalisti.
D- E’ la prima volta che un co-personaggio, in questo caso maschile, sia di colore…
“In realtà no, era presente anche nella fiction Butta la luna. Una donna di colore aveva il ruolo di co protagonista.”
D-Vi è dubbio sulla scelta di alcune parole… anche il linguaggio può creare razzismo?
“Questa ovviamente è una serie ed il nostro protagonista affronterà un suo percorso. Il linguaggio può servire anche a sdognare il razzismo.”
D- Claudio Amendola, lei torna in Rai con una fiction, il suo ritorno nella serialità è stata una coincidenza?
“La mia prima volta in Rai è stata negli anni ’80 con Storia d’amore ed amicizia, poi ho fatto i 36 gradini, Little Roma e recentemente Lampedusa. Ho fatto tante serialità in Rai, successivamente non le ho più fatte perchè ero coinvolto in altri lunghi progetti. ora che sono tornato spero di fare tante altre serialità.”