Le protagoniste sono due bambine, Elena e Lila, con la loro crescita accidentata e tumultuosa in un rione della periferia napoletana, tra gli anni ’50 e ’60.
La regia è affidata a Saverio Costanzo, che è anche co-sceneggiatore insieme alla stessa Elena Ferrante, allo scrittore Francesco Piccolo e a Laura Paolucci.
Alle spalle, una grande produzione internazionale di cui fanno parte Fandango e Wildside, insieme a Rai Fiction, al colosso statunitense della serialità, HBO, e Tim Vision.
La serie è composta da otto episodi di cinquanta minuti ciascuno e ne andranno in onda due in ogni prima serata.
I primi due episodi – intitolati – “Le bambole” e “I soldi” – sono stati presentati fuori concorso all’ultima Festa Internazionale del Cinema di Venezia.
Alla conferenza stampa sono presenti il regista Saverio Costanzo, il cast, i produttori Domenico Procacci (Fandango) e Lorenzo Mieli (Wildside), oltre ai vertici di Rai Fiction e Rai1.
La prima a parlare è la Direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta: “L’Amica Geniale è un punto di arrivo per Rai Fiction grazie alla qualità e al talento impiegato nel progetto. Tutto grazie a un talento italiano che ci ha permesso di portare il risultato in giro per il mondo. Per la prima volta Rai si è associata a HBO, puntando molto sull’internazionalizzazione, anche perché è un’opera conosciuta a livello mondiale.
Un’opera ricca di elementi di corrispondenza con gli obiettivi editoriali di Rai1, continua la Andreatta, la quale sottilinea pure la forza che permette a questa storia di raccontare il piccolo e l’universale, compresa la storia del nostro Paese.
“Tutto ciò possibile grazie al talento di Saverio Costanzo – aggiunge – che si va ad aggiungere a quello straordinario di Elena Ferrante“. Rivolgendosi alle piccole attrici protagoniste, parla poi della forza che hanno instillato nei loro personaggi e che ha finito per trascinare l’intera produzipone.
Domenico Procacci: “L’avventura è iniziata qualche anno fa, nel 2013, quando Laura Paolucci – che, oltre ad essere sceneggiatrice, è colei con cui dividiamo le scelte produttive in Fandango – mi ha spinto a leggere L’Amica Geniale. Sono rimasto folgorato. Abbiamo valutato su quale dei due romanzi della tetralogia usciti fino a quel momento potevamo concentrarci e poi siamo arrivati all’accordo con la Casa Editrice e/o proprio per L’Amica Geniale“. Successivamente, racconta, si sono aggiunti gli altri tasselli. “Ho contattato Rai Fiction che ha risposto entusiasta, appoggiando il progetto anche prima che venissero finalizzati i contratti. Da quel momento, siamo partiti”.
Interviene l’altro produttore, Lorenzo Mieli di Wildside: “Durante l’estate di 3 anni fa, mi sono ritrovato e a leggere i romanzi di Elena Ferrante. Sapevo che i romanzi erano stati adocchiati da Fandango, ma appena letti sono rimasto talmente folgorato che ho voluto cercare il modo di partecipare. Sono andato da Domenico [Procacci, ndr] ed ho iniziato a parlarne con lui. Avevo capito che avrebbe potuto esserci interesse anche da parte di HBO e abbiamo iniziato a spingere anche in quella direzione”. Il punto di forza, secondo Mieli, è il linguaggio con cui vengono affrontati i temi nel libro: apparentemente classico, ma talmente efficace nella resa attuale dei temi che tratta, che interessa anche un network come HBO, concentrato sui linguaggi più attuali.
“Con Saverio Costanzo avevamo già lavorato insieme e quindi è stato anche grazie a lui che siamo arrivati alla saldatura definitiva”, chiude il produtore.
Il Direttore di Rai1, Angelo Teodoli: “L’Amica Geniale è un altro gioiello di Rai Fiction. Guardando le puntate, ho pensato a quanto la Rai stia trovando una coagulazione di contenuti di qualità particolarmente importante in questo momento. Nell’ultimo periodo, Rai1 ha assunto un volto diverso, votato ad una qualità decisamente superiore, collegando prodotti anche pop ad altri decisamente più impegnativi, ma tutti di qualità”.
È il momento del regista Saverio Costanzo: “Avevo già letto i romanzi quando mi è stato proposto di lavorare alla serie tv. Nel 2007, mi ero già messo in contatto con Elena Ferrante e il suo editore, perché avevo provato ad ottenere i diritti de “La figlia oscura”, il romanzo precedente. Poi è stata lei a fare il mio nome per questa serie. Ero stanco, dopo “La solitudine dei numeri primi”, non volevo più affrontare l’impegno gravoso che comporta la trasposizione di un libro, ma l’occasione era irrinunciabile”.
Racconta della collaborazione con Elena Ferrante, nata via email e durata molto tempo. “Lei si è posta in un modo mai difensivo, è stata sempre aperta, mai possessiva con il suo romanzo. Sospetto addirittura che lei sperasse in una trasposizione più infedele. Abbiamo cercato di disturbarla il meno possibile, ma ogni volta che l’abbiamo coinvolta il suo impegno è stato immediato e particolarmente tagliato per il linguaggio cinematografico. Il nostro è stato un rapporto epistolare ottocentesco, diciamo così”.
Ora intervengono le piccole attrici che interpretano le protagoniste: Elisa Del Genio e Margherita Mazzucco (volti, rispettivamente, di Elena Greco da piccola e da adolescente), Gaia Girace (Lila da adolescente) e Ludovica Nasti (Lila da bambina).
Ludovica Nasti: “Quest’esperienza mi ha dato molto, mi ha fatto capire che fare l’attrice è il mio sogno. Ma soprattutto mi ha dato molte emozioni, è stata la mia prima volta per me ed è stato magico scoprire il set e lavorare con Saverio”.
Gaia Gerace: “Lila è un personaggio complesso, ma molto bello. Pian piano mi sono innamorata del libro e del personaggio e sono contentissima”.
Elisa del Genio: “Mi ritrovo molto in Elena, nel suo carattere. Del suo carattere mi piace che sembra debole ma dentro ha una grande forza”.
Margherita Mazzucco: “Non mi sono identificata da subito con Elena, ci ho messo un po’ a capire il personaggio. Poi ho capito che siamo molto più simili di quanto pensassi. quando ho inizoato non sapevo nulla di cinema ed è stata una grande esperienza”.
Lo scrittore – in questo caso sceneggiatore – Francesco Piccolo: “È stato un cammino lunghissimo, cominciato con la lettura di un romanzo entrato nel cuore delle persone e quindi con una sua intoccabilità. La Ferrante ci ha molto aiutato, ci guidava spesso, soprattutto perché conosceva i suoi personaggi e sapeva dove potevamo andare a parare. Tutto il lavoro è stato fatto non pensando all’intero cammino che ci ritroviamo ad aver fatto fino ad oggi, ma pezzo per pezzo.
Abbiamo lavorato come se fosse un film, quindi con la scrittura lunga, complessa, articolata di un film. Abbiamo cercato non soltanto di realizzare un racconto che ricalcasse quello della Ferrante, ma che fosse adatto anche a Saverio Costanzo.
Le domande dei giornalisti
La scelta di Costanzo è interessante, perché supera lo stereotipo secondo cui le storie che parlano di donne devono per forza essere raccontatate da donne. Com’è stato raccontare le donne?
Costanzo: “Sostengo che in campo artistico non esistano maschile e femminile, non riesco a pensare alle opere in termini di genere. Certamente, non sarei mai stato in grado di scrivere L’Amica Geniale da uomo. Il fatto che sia maschio, però, non vuol dire che non abbia potuto avere la sensibilità per capire il romanzo. Anzi, ho avuto molto coinvolgimento durante la lettura, arrivando a un rapporto quasi fisico con il libro. Per mia formazione, mi trovo a mio agio con le eroine, con i personaggi femminili, quindi è venuto naturale”.
Eleonora Andreatta: “La Rai è stata da subito entusiasta della proposta di Elena Ferrante di avere Saverio Costanzo alla regia. Aveva già dimostrato la sua capacità la sua sensibilità nel raccontare il femminile.
La produzione. In quanti paesi è stata venduta la serie e quanto ha contribuito HBO?
Lorenzo Mieli: “L’Amica Geniale attualmente è stata venduta in 56 paesi, non solo in quelli tradizionalmente coperti da HBO. La casa statunitense ha contribuito in maniera comunqie decisiva, anche economica. negli Stati Uniti la serie sta già andando in onda e sta andando benissimo.
Da anni va avanti il discorso sulla differenza contenuto televisivo e cinematografico. Il ritmo narrativo di questa serie è molto riflessivo, lento, con i sottotitoli e ciò potrebbe ostacolare la fruizione. Costanzo, cosa ne pensa?
Costanzo: “Siamo consapevoli che il pubblico televisivo potrebbe non ricevere immediatamente un linguaggio in parte diverso da cui da quello cui è abituato. Ma noi abbiamo voluto fare qualcosa per la televisione, senza screditare la tv pensando ad una “modalità televisiva” intesa come se fosse qualcosa di più elementare. In ogni caso, abbiamo pensato questo prodotto spontaneamente in maniera cinematografica.
Poi, noi ci limitiamo a fare bene il nostro mestiere, non ci siamo preoccupati degli ascolti già mentre lo pensavamo”.
Cosa vi aspettate che possa dire al pubblico televisivo italiano, in questo momento, una storia in cui sono evidenziati il peso delle differenze sociali?
Eleonora Andreatta: “L’Amica Geniale parla degli anni ’50 e parla del perché l’Italia è fatta in un certo modo. Racconta una storia scottante, vera, che trova riferimenti nell’oggi. Il paese è cambiato, ma esistono ancora fasce per cui l’emancipazione attraverso la cultura ha lo stesso spazio”.
La conferenza stampa finisce qui.