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Con Gianfranco Albano abbiamo parlato non solo del film, ma della Sicilia e della mafia. “Quando giro in Sicilia -ci ha detto- la gente mi chiede se non ho paura. Ovviamente mi metto a ridere. Ma quello che fa male, è arrivare in un paese e capire che ancora non ci siamo”. E ancora: “Il tritolo non va più di moda, perciò ci si domanda se la mafia sia scomparsa: no, non lo è”.
Un lavoro come Felicia Impastato comporta una doppia responsabilità: da un lato nei confronti di chi è sopravvissuto e ha conosciuto i Peppino o i suoi cari, da un lato rispetto al prodotto in sé. Il regista infatti, spiega che innanzitutto bisogna fare molta attenzione a non tradire le aspettative di chi è testimone di questo tipo di storie, così come occorre compiere un’operazione di comunicazione senza spettacolarizzare in maniera errata. Insomma: non tradire i personaggi in nessun modo.