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Sacrificio d’amore, ci ha spiegato, nasce da due intuizioni: da un lato quella di sfruttare e valorizzare “un’eccellenza italiana” come il marmo di Carrara, dall’altro l’idea di raccontare una storia ambientata agli inizi del ‘900. Erano anni di grandi passioni e fermenti sociali: “Il mio desiderio era quello di raccontare uno spaccato di 100 anni fa che però ricorda molto la situazione attuale, basti pensare che nel 1913 ci furono le prime elezioni a suffragio universale maschile con la prima campagna elettorale e i dossieraggi. Le persone erano veramente con i sentimenti a fior di pelle: erano anni di lotta, resistenza, come se le persone sentissero che stesse per succedere qualcosa di tremendo”. “A me piaceva raccontarlo -prosegue l’autore- perchè attraverso il filtro della storia, potevo raccontare quei sentimenti e quelle grandi passioni che oggi si sono perse”.
Tre quarti delle puntate saranno ambientate nel 1913, mentre con il restante si copriranno gli eventi successivi: la serie si concluderà alla fine della prima guerra mondiale. Abbiamo chiesto a Daniele Carnacina se, visto il titolo della serie, non tema possa esserle attaccata l’etichetta di soap: per la risposta però, vi rimandiamo al video della nostra intervista, per scoprire quali sono le caratteristiche che, al contrario di Sacrificio d’amore, possiede questo particolare genere di romanzo popolare.
Vogliamo …il seguito !