Disoccupato, con un figlio nato prematuro e provato da una malformazione cardiaca, Enzo Muscia decide di rischiare tutto: ipoteca ogni bene in suo possesso e rileva l’azienda, tenendo a lavorare con sé buona parte dei suoi colleghi. L’operazione riesce con successo, tanto che Enzo Muscia è stato insignito dal Presidente della Repubblica del titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Il suo personaggio ne Il mondo sulle spalle è interpretato da Beppe Fiorello.
Seguiamo insieme la conferenza stampa in diretta.
Eleonora Andreatta, Direttrice di RaiFiction: “Il mondo sulle spalle è una storia da un’Italia che non si rassegna, bella, che sa reagire. Una storia che parla di lavoro e di dignità dei lavoratori. Della solidarietà tra lavoratori che sono persone e non semplici numeri, sono storie individuali. Una storia di coraggio, sull’importanza di non rassegnarsi. Spesso ci siamo trovati a scegliere personaggi posti di fronte ad una scelta tra un atto di coraggio o sottrarsi alle responsabilità e la storia di Enzo Muscia racconta proprio della forza di volontà di una persona comune.
Se abbiamo dovuto raccontare questa storia lo dobbiamo Nicola Campiotti, che l’ha scoperta, ed a Beppe Fiorello. Con Beppe abbiamo iniziato un percorso che d aqualche anno porta sullo schermo, grazie alla sua generosità, personaggi straordinari. E poi siamo contenti per Nicola Campiotti, che è un giovane esordiente ed esordire con un tv-movie così su Rai1 non è cosa da poco”.
Beppe Fiorello: “La grande capacità di questa storia è quella di dare coraggio. Io ho cercato di mettermi nei panni di Enzo Muscia, ma come sempre senza voler per forza assomigliargli in tutto e per tutto. Ho provato a capire cos’ha pensato quando ha fatto le sue scelte, ad immedesimarmi nella sua situazione.
Ho capito ancora di più l’importanza di andare a cercarsi il lavoro, di costruirsi le proprie opportunità. Non è facile per tutti riuscirci, ma la necessità di andare a cercarsi il lavoro senza aspettare che arrivi da solo è un tema contemporaneo centrale”.
Il regista, Nicola Campiotti: “Il lavoro è il tema principe della mia generazione, in tutte le sue sfaccettature. Non è un caso che la maggior parte dei miei vecchi compagni di studi ora sono all’estero. È un tema su cui ho riflettuto e rifletto continuamente, anche perché io stesso ho cercato di costruire i miei progetti con la stessa tenacia e la stessa forza. Quando mi sono imbattuto nella sua storia mi ha ispirato immediatamente ed ho deciso all’istante di lavorarci”.
Enzo Muscia: “Quando Nicola Campiotti mi ha contattato per parlarmi del film ed è venuto a parlarmi l’ho appoggiato in tutto. Per me è stato un sogno e non pensavo si sarebbe effettivamente realizzato, tanto che anche oggi mi sembra di star parlando di qualcun altro.
Con Beppe è nata un’amicizia straordinaria, anche perché mi ha fatto rivivere la mia stessa vita, il mio stesso personaggio e mi sono emozionato”.
Sara Zanier: “Il tema principale di Il mondo sulle spalle è il lavoro ma si racconta anche della famiglia, dell’amore, del sacrificio dietro ogni atto di grande coraggio. Carla è una donna molto forte, che deve farsi forza per la situazione famigliare e allo stesso tempo deve dar forza a suo marito. Per una donna preoccuparsi della salute del proprio figlio è una cosa sempre difficile.
Mi ha molto emozionata aver fatto parte di questo progetto e porto a casa un bagaglio di emozioni fortissime. Sono molto orgogliosa, poi, di aver lavorato accanto a Beppe, generosissimo anche sul set. Nicola Campiotti, in tutto questo, è stato fondamentale perché ha una sensibilità pazzesca che ha dato un’autentiticità enorme a tutto il lavoro”.
Le domande dei giornalisti.
Beppe Fiorello, in base a cosa sceglie i personaggi? Quali sono le sue aspettative sulla messa in onda? Come ha vissuto la sua epserienza a Sanremo 2019? Pensa di poterlo, magari, condurre il prosismo anno?
Beppe Fiorello: “Nella scelta dei personaggi mi spinge la curiosità di scoprire le storie e di approfondire la vita di personaggi che altrimenti non avrei potuto approfondire altrimenti. Attraverso il mio lavoro cerco di fare proprio qeusto. Se sono meno noti o addirittura socnosciuti mi incuriosisce ancora di più.
Per quanto riguarda gli ascolti, sono anni che non mi creo più aspettative. È uno strumento di lavoro ma non ci penso più perhé il valore di quello che faccio sta nella storia che racconto e non nei numeri. Per un’azienda è doverso, però io cerco di pensarci sempre meno perché rischia di distrarmi da quello che voglio fare. Poi, non nego che il giorno dopo della messa in onda siamo lì con l’ansi ache distrugge ad aspettare che arrivino i dati”
Sanremo è stato bellissimo, un piacere immenso salire sul palco da semi-cantante, un onore stare accanto ad una cantante così bella e importante. Io sono pronto a tutto, anche a condurlo (ride, ndr)”.
Nella storia ti ha intrigato il fatto che Enzo Muscia fosse un operaio, un soggetto accantonato dalla narrativa televisiva negli anni?
Beppe Fiorello: “Certo, mi ha intrigato anche il mondo, l’ambientazione nel nord Italia, spesso visto come lontano a certe problematiche sociali. Il tema del lavoro è un tema universale che mi ha permesso di avvicinarmi ad una parte d’Italia non sempre rappresentata in certi contesti”.
Enzo Muscia, come sono andate le cose in seguito alle vicende narrate nella fiction?
Enzo muscia: “Ne Il mondo sulle spalle siamo nel 2013. Siamo partiti con 8 persone, oggi siamo in 40 con l’apertura di una filiale a Torino che mi ha permesso di andare a riprendere altre persone licenziate dalla precedente gestione. Le cose vanno bene e l’obiettivo che mi sono dato è di assumere altre persone. Mi piace chiamarli collaboratori, non dipendenti”.
La conferenza stampa finisce qui.
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