Come successo già in passato, la prima scena si svolge all’aeroporto di Roma Fiumicino. Quest’oggi abbiamo assistito al ritorno del boss Giovanni Reitani (Ennio Fantastichini). Subito la scena annunciata da più parti: mentre era al telefono con Anna Cantalupo un attentato, comandato dallo stesso boss, uccide il capo della Duomo Davide Tempofosco e paralizza l’ispettore capo Davide Sciuto.
La finanziera Anna Cantalupo, che in passato aveva avuto una relazione con l’uomo, decide di abbandonare il congedo e prendere il comando della nuova squadra che Tempofosco stava formando. Tra diffidenze e battutine la donna riesce a comporre la nuova squadra: l’ispettore Giano Settembrini (Davide Iacopini), agente della Narcotici con un passato turbolente, l’ispettore Carlo Nigro (Giulio Berruti), vero latin lover e l’ispettrice capo Rosalia Bertinelli (Silvia D’Amico), figlia di mafiosi.
Il nuovo capo appare in difficoltà sia sul campo che sulle strategie da utilizzare. Fortunatamente per lei c’è Sciuto a dargli utili consigli. Salvo Capace è il sicaro del Boss durante un soprallugo assale la Cantalupo e la Bertinelli. Le telecamere però lo smascherano. Finalmente c’è una pista! Intanto il rapporto tra il Boss e la spogliarellista Patrizia (Caterina Shulha).
La Duomo riesce grazie alle indagini ad arrivare al rifugio di Salvo Capace, proprio mentre c’è il blitz del clan rivale. In un primo momento riescono a salvare il sicario ma poi mentre scappano i rivali lo finiscono. Intanto Anna Cantalupo appare in difficoltà anche durante le missioni e questo preoccupa i tre nuovi arrivati.
La guerra tra i Marchese e i Corda si accende e i telespettatori ritrovano un volto noto. Rachele Ragno, miracolata della scorsa edizione, che in ospedale reagisce ad un’intimazione del clan rivale ed evade. Persi Calcaterra e Rosy Abate, i fan di Squadra Antimafia non aspettavano altro che il ritorno di Filippo De Silva. Quest’ultimo minacciando Gustavo Diotallevi, arriva al rifugio dove si nascondeva il nonno.
Qui, dopo la soffiata di un pescatore, arrivano la Cantalupo e l’agente Bertinelli che con l’aiuto della squadra al completo arrestano uno stranamente remissivo De Silva. Sciuto intuisce subito che qualcosa c’è dietro. Intanto l‘Asi arriva a Catania e la Duomo è costretta ad affidargli l’ex agente dei servizi segreti.
La Cantalupo e la fidata Bertinelli raggiungono su una spiaggia Oreste Diotallevi. Le due donne cercano di aprire un dialogo con il vecchio boss che però decide di uccidersi con un colpo di postola in bocca, proprio nel momento in cui afferma “è tornato“, riferendosi a Reitani, che intanto continua a mettere croci sulle foto di tutti quelli che fa fuori.
Finalmente un colpo di scena! Il cadavere ritrovato alla pompa di benzina, dopo un incendio, è quello di Rosy Abate; parola del medico legale. Sarà vero o anche questa volta “risorgerà”? La notte nel carcere militare è rotta da una notizia shock: due militari nel giro di perlustrazione trovano Filippo De Silva impiccato. La notizia data al tg fa disperare Rachele Ragno, che intanto si trova alla mensa dei poveri. Conoscendo l’ex agente segreto siamo sicuri che sarà un altro dei suoi stratagemmi.
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Patrizia e Reitani intanto sbarcano a Catania. Alla Duomo qualcosa non torna sulla morte di De Silva, mentre nel quadro delle indagini manca solo individuare la figura del boss, il quale intanto ad altri malviventi propone il business dell’uranio; ecco il motivo del suo ritorno.
In chiusura un breve commento a questo esordio. Cambio pesante a livello di protagonisti, che necessita di un po’ di tempo per abituarsi e appassionarsi ai nuovi. Tranne qualche eccesso, soprattutto nella prima parte, le scene violente sono state limitate, ma con esse è scesa anche un po’ di adrenalina. Inoltre troppo prevedibile che la morte di De Silva non sia reale.
La prima puntata di Squadra Antimafia 8 – Il ritorno del boss termina qui e vi da appuntamento a giovedì prossimo, sempre su Canale5.
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