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La puntata inizia parlando del caso De Silva, apparentemente morto impiccato nella sua cella. Anna Cantalupo cerca di capire come sia avvenuta la morte dell’uomo che stava indagando come la Duomo sulla morte di Tempofosco, una coincidenza a cui l’ispettore non riesce a credere. Ed infatti, poco dopo, scopriamo che Filippo in realtà è vivo, liberato proprio da coloro che dovevano controllarlo. Si passa poi a parlare di Rosy Abate, il suo corpo è stato trovato carbonizzato, ma anche in questo caso la Duomo non è convinta. Ad occuparsi della morte di Rosy ci pensa Rosalia Bertinelli, che figlia di mafiosi conosce molto bene quel mondo.
La lotta tra clan continua ad essere un punto fondamentale di Squadra Antimafia. Don Reitani è tornato dopo 30 anni e stranamente il suo rientro in Sicilia coincide con la morte di molte persone. Scopriamo che tra gli affari di Reitani cè la vendita di Uranio che sul mercato nero attira ricchi compratori.
Ma scopriamo fin da subito anche il punto debole del boss, si tratta di Patrizia Fiorelli, una ballerina di cui l’uomo si è innamorato. Intanto Vito, che nell’attentato che è costato la morte a Tempofosco è rimasto paralizzato, suggerisce alla Cantalupo di andare a parlare con un militare. La anticipa però Rachele Ragno che riesce a capire, minacciando un militare, che De Silva potrebbe essere ancora vivo. Riprendono anche le scene più spinte, questa volta il posto da latin lover di Calcaterra è preso dall’ispettore Carlo Nigri.
Le indagini della Duomo sembrano ad un punto fermo fino a quando Cantalupo non scopre che Reitani è tornano in città e proprio il giorno dell’attentato a Tempofosco.
Poichè il cast è completamente cambiato un po’ alla volta scopriamo anche il passato dei nuovi protagonisti. Giano Settembrini, ex agente della narcotici ha un trascorso difficile e sembra sia stato allontanato dal lavoro per tradimento. La conferma viene poco dopo, Reitani raggiunge infatti l’ispettore e lo minaccia di raccontare alla Duomo il suo vero passato, in cambio del silenzio il boss chiede a Settembrini di prendere una chiave che dovrà poi consegnare alla persona giusta.
Quello che scopriamo è che Reitani vuole vendicarsi di un qualcosa avvenuto trenta anni prima e che coinvolge la famiglia dei Marchese. Nigri ha l’atteggiamento strafottente di Calcaterra, sembra chiaro che debba essere lui a prendere il posto di Marco Bocci nella Duomo, per ora però il ruolo di bello e dannato non sembra riuscirgli e il suo personaggio continua ad avere un ruolo minimo nella trama. Intanto Settembrini sembra fare il gioco di Reitani e consegna la chiave alla Cantalupo fingendo di averla trovata nella macchina dove è stato ritrovato morto un mafioso.
Una cosa in Squadra Antimafia non sembra cambiare mai, la Duomo è sempre un passo indietro rispetto ai mafiosi. Ed infatti la Cantalupo e la sua squadra sembrano sempre più vicini a De Silva che però riesce a scappare. Finalmente dopo più di un’ora arriva il primo colpo di scena. La dottoressa Cantalupo sta per essere uccisa da un mafioso ma viene salvata all’ultimo proprio da De Silva che lavora in segreto per il governo italiano.
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Si torna a parlare di un altro storico personaggio, Rosy Abate, sulla sua morte iniziano a crescere sospetti ed intanto iniziano le ricerche del presunto assassino. Sulla scena torna anche Torrisi, in carcere per l’omicidio del marito della Cantalupo, questa volta sembra coinvolto nel commercio dell’uranio. Spunta, ogni tanto anche la figura di Rachele Ragno a cui però non è rimasto più nessuno e per vivere deve rubare. Ad aiutarla arrivano i Corda con una proposta.
La Duomo scopre il collegamento tra Reitani e la ballerina e decide di far visita al boss. Proprio mentre la Cantalupo sta per arrivare nella casa del boss avviene una colluttazione e uno dei Marchese viene ucciso da Reitani sotto gli occhi della ballerina. La puntata prosegue lenta, senza i colpi di scena delle vecchie stagioni causa anche di una trama che manca di originalità.
Appuntamento a giovedì prossimo, in prima serata, su Canale 5.
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